Published on Gennaio 22nd, 2015 | by sally

American Sniper: il fake baby di Bradley Cooper spopola su Twitter

Con il suo “American Sniper” Clint Eastwood si è aggiudicato la candidatura all’Oscar ma non la pietà degli utenti dei social, che si sono accorti di un piccolo dettaglio scatenando un tormentone. C’è una scena in cui Bradley Cooper tiene in braccio la sua bambina, ma si tratta di un bambolotto. Non appena la cosa è saltata all’occhio di alcuni utenti, i commenti si sono diffusi con la rapidità tipica dei social e l’hashtag #fakebaby è diventato tra i primi su Twitter.

Ovviamente se si vuole vedere il lato comico della cosa, basta dare un’occhiata a tutti i commenti, alcuni sono davvero esilaranti. Nel frattempo dalla produzione hanno dovuto dare una spiegazione di questa scelta che suona un po’ strana, ma la motivazione lo è ancora di più. Jason Hall, sceneggiatore e produttore, ha dichiarato che il bambino che avrebbe dovuto essere nella scena aveva la febbre e l’altro non si è presentato sul set. È un motivo valido? Siamo certi che a Hollywood abbiano maggiori risorse.

Alcune persone si sono addirittura indignate, non solo perché “American Sniper” è in corsa agli Oscar, ma considerano la scelta di Clint Eastwood di piazzare un bambolotto tra le braccia di Bradley Cooper non solo di pessimo gusto ma anche una mancanza di rispetto.

C’è chi invita gli utenti indignati ad occuparsi di questioni più importanti e chi invece ci scherza su, sostenendo che è ormai chiaro che il buon vecchio Clint Eastwood sia pronto per la pensione, un altro degli utenti ironizza scrivendo:

Sono morte così tante persone per far sì che quel #fakebaby vivesse. #USA

Come sempre in rete girano un sacco di fotomontaggi che prendono in giro la scelta del regista di “American Sniper“, le donne apprezzano lo stesso Bradley Cooper, anche per lo sforzo di recitare una scena del genere tenendo in braccio un bambolotto. C’è chi ancora non ha nemmeno visto il film, ma la scena fake baby è già cult.

Tags: American Sniper, Bradley Cooper, Clint Wastwood