Recensioni Locandina rid 1

Published on Aprile 3rd, 2012 | by alessandro ludovisi

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Amore liquido: la recensione

Amore liquido: la recensione alessandro ludovisi
Voto CineZapping

Summary:

3.5

Buon Film


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Può una pellicola girare in lungo e largo il mondo (Dal Brasile al Canada all’Italia) partecipare a festival, fare incetta di premi e restare – nonostante tutto – sconosciuta? Sì, può, basta chiedere a Marco Luca Cattaneo, regista di Amore liquido una preziosa e attualissima pellicola dalle forti tinte drammatiche che ha come interpreti la bella Sara Sartini e Stefano Fregni. Grazie a Distribuzione Indipendente il film arriva finalmente in sala: l’appuntamento è per venerdì 6 aprile.

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Distribuzione Indipendente

Ancora un piccolo miracolo della Distribuzione Indipendente, quindi, e parliamo – ma ormai in tanti la conoscono – di una realtà distributiva che si occupa con passione di far veicolare quella cinematografia “altra” che spesso  non trova il dovuto spazio all’interno dei classici circuiti cinematografici. Ma, dopotutto, siamo nel Bel Paese e gli ostacoli non sono solo di tipo economico. Spesso la barriera è culturale e la mala informazione dilaga. Capita quindi di essere accusati di “sciacallaggio” per aver fatto uscire il film Quijote, con Lucio Dalla, proprio in seguito alla sua dipartita. Peccato che la data di uscita era già stata comunicata molto prima. E possiamo confermarlo considerato l’invito per la proiezione ricevuto ben prima della dolorosa scomparsa del cantautore.

Locandina rid 1

Amore liquido

Recensione Amore liquido

“Amore liquido”, titolo ispirato dal saggio di Bauman, racconta la storia di Mario, un operatore ecologico quarantenne della città di Bologna affetto da pornodipendenza (in particolare, consumata attraverso la visione di porno movie). Nel mese di agosto, in una città fantasma abbandonata per lidi vacanzieri dai suoi abitanti, il nostro netturbino si occupa della anziana madre, costretta da un ictus sulla sedia a rotelle, insieme a Olga, una badante di origini polacche. Casualmente Mario conosce una giovane ragazza , Agatha che – insieme alla piccola Viola – sembrano fungere da possibili valvole di sfogo da una quotidianità  ossessionante.

 

L’inizio del film ci indirizza chiaramente: la vita di Mario è una routine estremizzata. Un lavoro non certo avvincente, qualche chilo di troppo e un aspetto non affascinante lo hanno probabilmente indotto a considerare la possibilità di una vita alternativa. Via web, ad esempio dove il nostro operatore ecologico si diverte a chattare con una ragazza molto più giovane di lui. Pratica – quotidianamente – autoerotismo davanti alla visione di DVD porno più o meno amatoriali mentre non ci sono tracce di vita sociale. Gli “unici” contatti umani sono due ragazzi del Bangladesh a cui ripara – e vende – un frigorifero, la badante Olga e la sorella, che vedremo in partenza per una vacanza estiva con mamma al seguito. Ed ecco che Mario, rimasto solo, si dedica alla caccia notturna, proprio lui con il vizio di rovistare tra i cassonetti in cerca di “materiale riciclabile” (vedi frigorifero). Ma sarà l’incontro con Agatha, una avvenente ragazza madre a cambiare le abitudini di Mario: coinvolto dalla passione e amorevole con la figlia di lei, Viola, sembra poter e voler cambiare vita. Ma non sarà così facile.

Commenti finali

Uno “Shame” (precisiamo, “Amore liquido” è precedente) all’italiana, potremo osare. E vogliamo osare poiché l’inizio del film ricorda la pellicola di Mc Queen in cui il protagonista (uno strepitoso Fassbender) si concede al pubblico in un nudo integrale per poi dedicarsi alla visione di filmati pornografici e concludere  con un autoerotismo sfrenato. “Amore liquido” è un film forte, crudo, che poco lascia all’immaginazione. Affronta tematiche importanti come la masturbazione cronica, l’incapacità di creare un rapporto “dal vivo” con un partner, l’abuso e la dipendenza da materiale pornografico. Negli occhi di Fregni si nasconde un disagio evidente, il ceruleo sguardo di un uomo che non riesce ad evadere dalla “ragnatela” virtuale fino al drammatico e triste epilogo.

 

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