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Published on Gennaio 16th, 2010 | by Giuseppe Guerrasio

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Avatar di James Cameron è una copia? Scoppiano le polemiche

Nel bel mezzo del successo di “Avatar“, tra tutti i consensi che sta ricevendo sia dalla critica che dal pubblico e al box office, non potevano mancare le polemiche. Così si arriva a puntualizzare sulla poca originalità della trama, l’accusa “è stato già fatto”, ed al film di James Cameron arrivano attacchi da tutte le parti.

Locandina di "Avatar"

Locandina di "Avatar"

La prima delle accuse che “Avatar” ha dovuto subire è quella di essere simile a “Pocahontas“, il famoso classico Disney. In effetti i termini di paragone ci sono tutti: Jack Sully può essere ricondotto ad un futuristisco John Smith,  Neytiri ad una Pocahontas Aliena, la popolazione indigena dei Na’Vi nient’altro che la versione aliena degli indiani d’America, i conquistadores rivivono nei marines mercenari. Poco da dire quindi, la storia di base poi sembra proprio quella Disney, con il soldato mercenario che si pente per amore e diventa l’eroe difensore degli indigeni, ma a parte ciò come forse non tutti sanno Pocahontas è un personaggio storico realmente esistito e molte delle cose riprese nel classico Disney sono veramente accadute. Quindi se proprio una ispirazione a Pocahontas c’è stata è sicuramente da ricercare sul piano storico e non su quello cartonistico. Di tono minore ma sempre senza passare inosservate sono state le accuse a James Cameron di voler realizzare con “Avatar” niente poco di meno che una copia futuristica del “Signore degli Anelli”. Gli umani e i Na’Vi non sarebbero altro che solo due delle razze che potrebbero essere presenti in una saga di cui “Avatar è solo il primo episodio, i Banshee e Toruk e Toruk Makto nien’taltro che una razza di draghi e così via. In questo caso c’è da dire che l’immaginazione nel creare nuove specie e razze non è poca, il fantasy impone razze e classi, poi lo sviluppo del come e dove spetta ai creatori. In “Avatar” è ben riuscito, così come anche la complessità del pianeta Pandora e di tutta la sua flora e fauna. Altra dura accusa arriva dall’Italia,in questo caso riguarderebbe il plagio di “Aida degli Alberi“, cartone animato italiano del 2001, la cui trama è liberamente tratta dall’opera lirica Aida di Giuseppe Verdi, diretto da Guido Manuli e sceneggiato dallo stesso insieme a Umberto Marino, tra i primi ad utilizzare in modalità mista nella realizzazione la tecnica tradizionale con quella 3D.  In questo caso la storia vuole che i marines siano accomunati agli abitanti di Petra, la città di roccia del popolo tecnologico, mentre i Na’Vi a quelli di Arborea, la foresta in cui abita la protagonista Aida. In “Aida degli Alberi” gli abitanti di Petra hanno come obiettivo quello di prendere il prezioso legno di Arborea, così come in Avatar gli umani vogliono la preziosa pietra sotto Pandora. Stessa cosa anche per il popolo della foresta, in questo caso in Aida esseri metà uomo e metà felino, ma come per i Na’Vi con la pelle azzurra e la coda e, casualità o meno, entrambi i popoli vivono in un grande albero. Comunque, per quella che sembra la più plausibile delle ipotesi e per cui vi sono meno giustificazioni,  assicurano i creatori di “Aida degli Alberi” che non hanno intenzione di citare per plagio James Cameron e anzi si dichiarano orgogliosi del fatto che il regista abbia potuto prendere loro come fonte di ispirazione. Non finiscono qui però gli attacchi che James Cameron deve subire per “Avatar”. Anche dalla Russia fanno sentire la propria voce. Infatti due quotidiani hanno denunciato il plagio del regista nel copiare da “Noon Universe“, una serie di romanzi russi pubblicati a partire dagli anni ’50  fino a metà degli anni ’80 da Arkady e Boris Strugatsky. Nei libri si parla di un pianeta, il cui nome è appunto Pandora, pieno di alberi e dal clima umido, mentre gli abitanti del pianeta sono degli umanoidi e si chiamano Nave. Sembrerebbe abbastanza stupido copiare a tal punto variando così poco il nome ed in ogni caso Boris Strugatsky, in quanto Arkady è già morto, ha detto di non aver intenzione di rivolgersi ad un avvocato per citare James Cameron. Inoltre per quanto riguarda il pianeta Pandora c’è da far notare che lo stesso trova riscontro nella realtà, in quanto con quel nome è chiamato un satellite naturale di Saturno. Non in un ultimo si torna sulla trama in quanto sembrerebbe che la storia di un giovane paraplegico che tramite l’aiuto di un’indigena cerca di prendere possesso di una popolazione e del suo mondo che si dimostra ostile all’uomo sia alla base del romanzo Poul Anderson intitolato “Call Me Joe”. Infine ultimo caso segnalato è quello del possible plagio di “Delgo e il destino del mondo“, dove due popoli rivali, i Lockni, padroni della terra, e i Nohrin, padroni del cielo sono in guerra tra loro e al protagonista, Delgo appunto, toccherà combattere in nome della salvezza del mondo e dell’unione dei due popoli. A questo punto sembra un giro di vite e si dovrebbe capire chi copia chi, comunque a tutto ciò James Cameron ha risposto affermando che la sua è un’idea originale e che nella prima forma è stata scritta nel 1994, invece la 20th Century Fox ha preferito non commentare. Il nostro commento invece è che al di la della trama, che difatti non è troppo originale, è da giudicare il gran lavoro fatto da James Cameron, che ha mostrato genialità in molte cose, realizzando alla fine con “Avatar” quello che è un capolavoro e che segnerà il futuro del cinema

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