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Published on Luglio 5th, 2015 | by Alessandro Testa

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Cos’è (veramente) Wayward Pines?

Cosa succede a Wayward Pines, la ridente cittadina dell’Idaho dove tutti i sorrisi sono in realtà delle smorfie mal celate? Quali misteri si nascondono dietro quelle regole ferree che tutti devono rispettare se non si vuole essere uccisi.

Cerchiamo di fare chiarezza e di capire cos’è la città di Wayward Pines. Prima di continuare a leggere, vi avvisiamo che questo articolo contiene spoiler fino alla 7a puntata. Anzi, a dire il vero le considerazioni e gli interrogativi che verranno presentati saranno dovuti proprio allo sviluppo che la serie ha preso in queste puntate. Quindi, se non siete arrivati almeno al quinto episodio, vi consigliamo di non proseguire la lettura.

Altra premessa prima di cominciare. Chi vi scrive non ha ancora letto i libri di Blake Crouch dai quali è stata tratta la serie televisiva, pertanto non conoscendo il finale della storia può far solo supposizioni basandosi su quanto visto finora. Detto questo, finalmente, cominciamo.

La Prima Generazione

Le sconvolgenti rivelazioni di una Wayward Pines collocata nel futuro (anno 4028) in un mondo popolato dai pericolosi Abbies, ha suscitato curiosità e tantissimi dubbi fra i fan della serie. Le risposte nel corso delle puntate successive stanno arrivando lentamente, ma alcune di queste non sono soddisfacenti. Molti dettagli non sono stati ancora chiariti e tanti concetti sono stati definiti in modo troppo vago. E’ davvero tutto qui? E’ questo il segreto di Wayward Pines?

Il finale della prima stagione sta per arrivare, mancano solo altre 3 puntate, e la trama sembra stia seguendo una certa direzione: Ethan Burke si è schierato al fianco del dottor Pilcher e vuole evitare che alcuni sovversivi distruggano il muro che protegge la cittadina dagli Abbies, i “mostri” che popolano la terra. Mmmh, troppo banale. E ancora ci sono troppi buchi narrativi, troppi incongruenze per crederci davvero. Ecco alcuni esempi.

ELICOTTERI, BIRRE ALLA SPINA, ELETTRICITA’
A volte possono essere delle piccolezze apparentemente insignificanti, ma spesso sono proprio i particolari a fare la differenza. Linea telefonica, computer, macchine, elicotteri, elettricità, birre alla spina, microtelecamere e chissà cos’altro. Wayward Pines è una città ricostruita dal nulla poco tempo prima, in un mondo 2000 anni dopo il nostro. A meno che tutta questa tecnologia non sia stata trasportata direttamente dal passato, è impensabile che dal nulla sia stata ricostruita e resa utilizzabile anche nel futuro. E in ogni caso, come mantenerla? Con cosa vanno gli elicotteri e le macchine, se il carburante (apparentemente) non c’è? E il recinto elettrificato costruito attorno a Wayward Pines da cosa è alimentato?
La razza umana si è estinta, tranne a WP, e bisogna ripartire da zero: ci immagineremmo una civiltà povera e rurale, con allevamenti, contadini e abiti non firmati. E non gelati al rhum, negozi di giocattoli, cheeseburger e studi immobiliari.
Anche la fantascienza ha un limite.

L’INDIZIO NELLA SIGLA
Forse la risposta è sempre stata di fronte a noi. Quando appaiono i titoli di testa le immagini mostrano una Wayward Pines finta: è un plastico con strade, uomini ed edifici riprodotti in scala (Foto sotto). I film e le serie tv non lasciano nulla al caso. Quale è stato il motivo che ha spinto i produttori a fare una sigla che rappresenta una città di plastica?
Il plastico non si abbina molto alla teoria di un mondo distopico e a una civiltà da salvare, piuttosto a un progetto, una riproduzione. Un esperimento, magari?

Il plastico di Wayward Pines

GLI ABBIES
Da quel poco che abbiamo visto sono pericolosi, veloci e piuttosto furbi. Ma non hanno dato l’impressione di essere una razza così distruttiva ed organizzata. Quando si muovono e attaccano sembrano un branco di predatori famelici, certo, ma sono pur sempre ridotti a uno stato selvaggio. Come visto al punto sopra, invece, i cittadini di WP hanno elicotteri, auto e armi a disposizione: un’organizzazione tale da permettere quantomeno di provare ad ampliare la zona occupata, anziché rimanere confinati nella sola Wayward Pines. Il gap numerico sarà sfavorevole, ma sembra poco plausibile che gli Abbies, fra tutti i posti del mondo, siano tutti concentrati fuori dalle mura della città in attesa di qualche passo falso.

LA MACCHINA DI ETHAN BURKE
Puntata numero 3. Ethan cerca di scappare dalla città nascondendosi dentro a un furgoncino delle consegne che lo conduce in un posto misterioso. Qui trova la macchina con cui nel 2014 aveva avuto un incidente: pretesto per congelarlo e trasportarlo fino all’anno 4000. Ma allora, se la macchina incidentata era di 2000 anni prima, come fa ad essere a Wayward Pines? Possibile sia stata congelata anche quella, insieme all’agente Burke?

E’ TUTTO SOTTOSOPRA
Se siete fan della pagina ufficiale, non potete non aver fatto caso alle immagini che vengono postate di tanto in tanto e al modo in cui vengono riportate le descrizioni (Foto sotto). Le immagini, a volte addirittura i trailer, sono tutte sottosopra, così come le descrizioni del post. Non può essere solo un caso o un vezzo stilistico. Che cosa stanno a significare e che indizio vogliono dare? Forse che Wayward Pines è una realtà rovesciata, un mondo parallelo, o cos’altro?

Wayward Pines Facebook

I VOLONTARI DEL DOTT. PILCHER
Il dottor Pilcher invita Ethan a visitare il “quartier generale” di Wayward Pines per mostrargli come funziona la città e come mai le misure adottate sono state così drastiche. Pilcher spiega che le persone che lavorano per lui sono dei volontari che, al contrario dei cittadini di WP, sono a conoscenza di tutta la situazione. Se così fosse, perché allora non hanno messo direttamente i volontari ad abitare la città, anziché rapire migliaia di persone, ibernarle e costringerle a vivere una vita secondo certe regole? Così facendo non ci sarebbe bisogno di sicurezza, telecamere ed esecuzioni, dato che tutti sarebbero ben lieti di far parte del progetto.

LE PAROLE DI KATE HEWSON
Non sono stati in molti ad averlo notato, così come la stessa Theresa quando Kate gli ha fornito l’informazione. Nell’ultima puntata (la settima) Kate le racconta di aver trovato un telefono funzionante in cui un suo capo le aveva detto che facevano parte di un esperimento governativo, o qualcosa di simile. La frase quasi passa inosservata nel corso della conversazione, ma non può che scatenare forti dubbi, visti anche i precedenti indizi. E’ davvero così? I cittadini sono solo cavie di un esperimento del governo, magari per fare degli studi su questi mostri chiamati Abbies?

Dobbiamo aspettarci un capovolgimento della verità, un colpo di scena clamoroso nelle prossime puntate? Probabilmente sì. Una serie che dura una sola stagione non può terminare con così pochi sussulti narrativi. Sarebbe ingiusto e anche un po’ troppo banale.
Wayward Pines, cos’è? Tutto un esperimento, probabilmente.

Rimanete aggiornati sulla serie seguendo la pagina Facebook Wayward Pines Italia.

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Scrittore per diletto, appassionato di libri, scrittura creativa, film e pallone. Polemico di natura, sognatore, pragmatico, incoerente. Astenersi perditempo.



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