Recensioni Rokugatsudou no Sanshimai

Published on Maggio 9th, 2014 | by Alessandro Testa

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“Rokugatsudou no Sanshimai”: la recensione

“Rokugatsudou no Sanshimai”: la recensione Alessandro Testa
Voto CineZapping

Summary: Sentimenti femminili e qualche risata, per un film che rappresenta l'essenza della cultura giapponese e si rivela tutto sommato grazioso.

2.5

Il ritorno di Kiyoshi Sasabe


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Presentato in anteprima nazionale a Firenze, in occasione dell’evento “WA! Japan Film Festival“, “Rokugatsudou no Sanshimai” è il film più recente (2013) del regista Kiyoshi Sasabe.

Della durata di circa 110 minuti, “Rokugatsudou no Sanshimai” è stato trasmesso in prima serata, Giovedì 8 Maggio, presso il Cinema Odeon di Firenze, al termine di due cortometraggi: “Suzu monochrone” di Seiichi Hisikawa e “Abita” di Shoko Hara.

Rokugatsudou no Sanshimai

Rokugatsudou no Sanshimai

Una piccola pasticceria a gestione familiare è in crisi dopo che non poco lontano è sorto una grande centro commerciale. I genitori (che seppur divorziati continuano a gestire il negozio) e le tre figlie sperimentano nuovi dolci che possano garantire la sopravvivenza della pasticceria e che possano essere presentati nel corso del Rokugatsudou, una festa celebrata con la creazione di tante lanterne colorate (una versione nipponica della ‘rificolona’ fiorentina). Per le figlie, una delle quali già divorziata, una in procinto di farlo e la terza invischiata in una tresca amorosa, sarà l’occasione per riscoprire se stesse e i loro legami affettivi.

Il film di Kiyoshi Sasabe, presente alla serata insieme all’attore Shinpei Arima, ha richiesto un budget molto ridotto, cosa evidente già a metà film dopo una serie di scene di uguale ambientazione. Ciò che ci aspetteremmo, allora, da un film che per gran parte del tempo si svolge fra le stesse mura, sarebbe una serie di dialoghi un po’ più attivi, che dessero cioè un ritmo alla scena. In parte ci riesce, Sasabe, con dialoghi ironici e momenti di dolce simpatia, ma l’impressione finale è che in alcune parti la storia perda di velocità, rallentando quel processo di immedesimazione che con intelligenza il regista stava costruendo.

Ma non occorre fraintendere, nè lasciarsi spaventare da un titolo così ‘difficile’, anche solo da pronunciare. Non mancano i sentimenti femminili, l’essenza della cultura giapponese e i momenti in cui sorridere con spensieratezza in “Rokugatsudou no Sanshimai“, film tutto sommato grazioso. Chi vuole, può lasciarlo entrare in punta di piedi nella propria tv: lui, con discrezione, saprà farsi apprezzare.

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Scrittore per diletto, appassionato di libri, scrittura creativa, film e pallone. Polemico di natura, sognatore, pragmatico, incoerente. Astenersi perditempo.



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