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Addio a Ben Gazzara, faccia d’angelo da Actor’s Studio

Si è spento a 81, a seguito di un cancro al pancreas Ben Gazzara, uno dei volti più noti e amati di Hollywood.

Nato con il nome di Biagio Anthony Gazzara, figlio di emigrati siciliani originari della provincia di Agrigento, l’attore crebbe in un quartiere difficile di New York. Molto giovane, trova una via di fuga dall’ambiente che lo circondava, unendosi a una compagnia teatrale.

Dal 1951 entrò a far parte della prestigiosa scuola dell’Actors’ Studio sotto la guida di Lee Strasberg, vero e proprio guru della recitazione naturalista americana, rivisitazione del modello Stanislavskij.

L’esordio di Ben Gazzara al cinema si registra nel 1957 con il film “Un uomo sbagliato” di Jack Garfein, mentre il primo ruolo importante l’attore lo ricopre in “Anatomia di un omicidio” (1959) di Otto Preminger.

Ben Gazzara | © Rafa Rivas/Getty Images

Nel 1960 inizia il sodalizio con il cinema italiano che sfrutterà molto le straordinarie doti recitative di Gazzara. Quello è l’anno di “Risate di gioia” di Mario Monicelli, dove Gazzara si confronto con due miti assoluti come Totò e Anna Magnani.

Il volto di Ben Gazzara è legato soprattutto alla produzione di due registi: John Cassavetes, con cui ha lavorato tre volte (“Mariti”, 1970; “L’assassinio di un allibratore cinese”, 1976; “La sera della prima”, 1977) e Peter Bogdanovich che ebbe il privilegio di dirigerlo in due pellicole (“Saint Jack”, 1979; ” …e tutti risero”, 1981).

Come detto Ben Gazzara è apparso in molti film italiani nel corso degli anni: “Storie di ordinaria follia” (1981) di Marco Ferreri, “La ragazza di Trieste” (1982) e “Uno scandalo perbene” (1984) di Pasquale Festa Campanile, “Figlio mio, infinitamente caro” (1985) di Valentino Orsini, “La donna delle meraviglie” (1984) di Alberto Bevilacqua, “Il giorno prima” (1987) di Giuliano Montaldo e, soprattutto, “Il camorrista” (1986) di Giuseppe Tornatore.

Tra i numerosi film da lui interpretati, ricordiamo anche “Il grande Lebowski” (1997), “Buffalo ’66” (1998), “Happiness – Felicità” (1998), “SOS – Summer Of Sam” (1999) e “Dogville” (2003).

Marco Valerio

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