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Addio cartelle esattoriali, in arrivo la nuova sanatoria: chi può beneficiarne

Nel complesso panorama fiscale italiano, emerge l’urgente problema delle cartelle esattoriali inesigibili. La soluzione del Governo

Attualmente, il Fisco detiene oltre 1.272 miliardi di euro in cartelle aperte, di cui 537 miliardi sono considerati irrecuperabili. Si discute un possibile condono tombale per i debiti particolarmente difficili da riscattare, specialmente tra il 2000 e il 2010. Inoltre, a partire dal 1° gennaio 2026, entrerà in vigore il D. Lgs. 24 marzo 2025, n. 33, che prevede il discarico automatico delle cartelle esattoriali affidate all’agente di riscossione, facilitando così il processo per crediti non recuperabili.

Il panorama fiscale italiano si trova di fronte a una nuova sanatoria fiscale che promette di cambiare radicalmente la gestione delle cartelle esattoriali. Con un debito accumulato che supera i 1.272 miliardi di euro, molti contribuenti si trovano in difficoltà nel far fronte ai propri obblighi fiscali. La situazione è particolarmente grave, con oltre 537 miliardi di euro di cartelle già considerate irrecuperabili, costringendo le autorità a cercare soluzioni innovative per affrontare questa crisi.

Il nuovo decreto e il discarico automatico

A partire dal 27 marzo 2025, entrerà in vigore il D. Lgs. 24 marzo 2025, n. 33, che introduce il Testo unico della riscossione. Questo decreto segna un cambiamento significativo nel modo in cui vengono gestite le cartelle esattoriali. Con l’articolo 211, a partire dal 1° gennaio 2026, sarà previsto il “discarico automatico o anticipato” delle cartelle affidate all’agente di riscossione. Le cartelle che soddisfano determinate condizioni di inesigibilità potranno essere cancellate automaticamente, alleviando il peso fiscale per i cittadini.

La grana delle cartelle esattoriali – (cinezapping.com)

Il nuovo approccio prevede che l’Agenzia delle Entrate-Riscossione possa informare telematicamente l’ente titolare del credito riguardo al discarico anticipato delle somme, accertando situazioni come il fallimento del debitore o l’assenza di beni da pignorare. Questo semplifica la gestione delle cartelle, riducendo il carico di lavoro per gli agenti di riscossione e offrendo un sostegno significativo ai contribuenti in difficoltà.

Uno degli aspetti più innovativi di questa riforma è la possibilità di discarico delle cartelle anche prima che siano trascorsi i cinque anni previsti dalla norma, nel caso in cui il debito sia considerato inesigibile fin dall’inizio. Questo rappresenta un cambiamento radicale rispetto al passato, dove il recupero dei crediti era un processo lungo e frustrante.

Inoltre, l’articolo 211 prevede che gli enti creditori possano richiedere la riconsegna anticipata dei carichi iscritti a ruolo. Questa facoltà si applica a crediti affidati alla riscossione prima e dopo l’entrata in vigore del decreto, permettendo agli enti di alleggerire ulteriormente il carico di lavoro dell’Agenzia.

Le misure di discarico automatico riguardano principalmente le cartelle esattoriali relative a debitori in difficoltà economica, come coloro che hanno subito un fallimento o che non possiedono beni da pignorare. L’obiettivo della sanatoria non è solo quello di cancellare debiti, ma anche di riorientare il lavoro delle agenzie di riscossione verso crediti realmente recuperabili, ottimizzando l’uso delle risorse pubbliche.

Le cartelle escluse dal discarico riguardano i debiti più recenti e quelli che possono essere recuperati attraverso metodi tradizionali. Questo approccio selettivo garantisce che solo le posizioni debitorie realmente irrecuperabili vengano cancellate, mantenendo la capacità dello Stato di riscuotere le somme dovute.

La nuova sanatoria fiscale rappresenta un passo importante verso una gestione più equa e sostenibile del carico fiscale per i cittadini italiani. Con un’attenzione particolare verso le situazioni di sofferenza economica, il governo intende alleviare le difficoltà di milioni di contribuenti e razionalizzare un sistema che, per anni, ha mostrato segni di inefficienza e rigidità.

Claudio Rossi

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