
L’aumento e il contesto economico(www.cinezapping.it)
Con l’avvio dell’anno scolastico 2025-2026, si registra un nuovo aumento nei prezzi dei libri che sta suscitando preoccupazioni tra famiglie.
L’Associazione Italiana Editori (AIE) ha comunicato che l’incremento medio dei prezzi si attesta all’1,7% per i libri della scuola secondaria di primo grado e all’1,8% per quelli della scuola secondaria di secondo grado, valori sostanzialmente in linea con il tasso di inflazione annuo stimato dall’Istat a maggio (1,7%).
L’AIE precisa che il prezzo dei testi scolastici viene definito rigorosamente ogni gennaio, con listini consegnati all’associazione e condivisi con il Ministero dell’Istruzione e del Merito e le segreterie scolastiche. Questi prezzi rimangono fissi per l’intero anno scolastico e non possono subire variazioni nel corso dei mesi successivi.
Dal maggio 2021 al maggio 2024, l’inflazione cumulata ha toccato il 14,7%, mentre i costi dei libri scolastici sono aumentati rispettivamente del 7,5% per la scuola secondaria di primo grado e dell’8,2% per quella di secondo grado, circa la metà della crescita inflattiva. Ciò indica che gli editori hanno contenuto gli aumenti, limitando l’impatto sulle famiglie, nonostante l’incremento generale dei costi di produzione e distribuzione.
Le richieste di editori e librai: detrazioni fiscali e razionalizzazione degli aiuti
Secondo Giorgio Riva, presidente del gruppo Educativo di AIE, è fondamentale un intervento pubblico mirato su due fronti: da un lato l’introduzione di una detrazione fiscale per l’acquisto dei libri di testo valida per tutte le famiglie, alla stregua di quanto già previsto per spese sanitarie, sportive o per animali domestici; dall’altro, una più efficiente gestione e distribuzione degli aiuti alle famiglie in condizione di povertà assoluta, con fondi destinati ai beneficiari in tempi rapidi.
Parallelamente, l’Associazione Librai Italiani (ALI), rappresentata dal presidente Paolo Ambrosini, sottolinea come il settore della vendita al dettaglio abbia assorbito gran parte della differenza tra inflazione e aumento dei prezzi dei libri, comprimendo fortemente le marginalità di librerie già in difficoltà. Ambrosini ribadisce l’importanza di misure a sostegno della domanda, soprattutto la detrazione fiscale, proposta dall’ALI dal 2008, oltre alla piena attuazione del Piano Olivetti e degli impegni annunciati dal ministro della Cultura Alessandro Giuli.

L’AIE ha stimato che l’introduzione di una detrazione universale per l’acquisto dei libri di testo potrebbe avere un costo tra i 50 e i 100 milioni di euro, una cifra destinata a ridursi nel tempo a causa del calo demografico. Tale misura rappresenterebbe però un concreto sollievo per le famiglie italiane, soprattutto in un momento in cui il mercato editoriale scolastico ha registrato una contrazione superiore al 4% nei primi cinque mesi del 2025.
Il calo delle vendite è attribuito principalmente alla riduzione degli acquisti da parte delle biblioteche e dei neo-diciottenni che utilizzano le carte per studenti, strumento che l’AIE chiede di riformare a causa della sua inefficienza e del mancato utilizzo di una parte consistente dei fondi stanziati (190 milioni, dei quali solo 110 impiegati). L’approvazione dei provvedimenti attuativi per i fondi straordinari destinati alle biblioteche (25 milioni già stanziati) e la revisione del sistema delle carte rappresentano priorità per il settore.
Le voci degli studenti: tra difficoltà economiche e richieste di interventi strutturali
Dal fronte studentesco emerge forte preoccupazione per l’aumento dei costi del materiale scolastico e per la mancanza di risposte concrete da parte delle istituzioni. Tommaso Martelli, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti (Uds), evidenzia che i libri rappresentano solo una parte delle spese che le famiglie devono sostenere per garantire il diritto allo studio. L’Uds promuove da anni iniziative di mutualismo come i mercatini dell’usato, ostacolati però dall’aggiornamento frequente e spesso superfluo dei testi scolastici, che limita il riutilizzo dei libri delle annate precedenti.
Martelli auspica un maggior sostegno da parte del Ministero, con investimenti per il rifinanziamento dei comodati d’uso e una maggiore diffusione di materiali didattici accessibili.
Parallelamente, il coordinatore della Rete degli Studenti Medi, Paolo Notarnicola, denuncia come i rincari sistematici trasformino i libri di testo in una vera e propria “tassa occulta” sull’accesso al sapere, contribuendo a rendere la scuola pubblica un luogo di disuguaglianza sociale. La Rete chiede interventi urgenti quali:
- l’istituzione di un tetto massimo rigido sui prezzi dei libri scolastici;
- un incremento della distribuzione gratuita dei testi;
- una detrazione fiscale completa per tutte le spese legate allo studio;
- un piano nazionale per l’adozione di materiali digitali accessibili.
Queste richieste riflettono una crescente domanda di equità e accessibilità nel sistema scolastico italiano, in un contesto in cui l’aumento dei costi rischia di penalizzare ulteriormente le famiglie più fragili.