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Assegno di inclusione, a Giugno l’ultimo pagamento e poi decade: stangata per le famiglie italiane

Nel mese di giugno 2025, l’Assegno di Inclusione erogato dall’INPS giunge al suo ultimo accredito. Una brutta notizia

A partire da luglio scatterà la decadenza automatico dopo 18 mesi, con la possibilità di richiedere un rinnovo, ma solo da agosto — dopo un mese di pausa obbligatorio. Ecco tutti i dettagli. Giugno 2025 rappresenta il momento di svolta per molti nuclei familiari: si conclude l’erogazione continuativa dell’Assegno di Inclusione e si introduce una nuova fase, che richiede una verifica e una candidatura attiva per continuare a beneficiare del sostegno.

La normativa, infatti, pur garantendo la possibilità di rinnovare il sussidio, impone un mese di sospensione ad ogni ciclo, per stimolare il controllo delle condizioni economiche e sociali e promuovere un percorso di inclusione più consapevole dell’assistito. Assicurarsi di presentare nuova domanda in luglio significa evitare interruzioni inutili nel beneficio economico.

Chi riguarda il termine di giugno

L’Assegno di Inclusione, istituito dal decreto-legge n. 48/2023 e operativo dal 1° gennaio 2024, è riservato ai nuclei familiari in condizioni di povertà, con almeno un membro minorenne, disabile o over 60, legati a percorsi di inclusione socio‑lavorativa attraverso un “Patto di attivazione digitale” (PAD) e basato su requisiti ISEE, patrimoniali e reddituali precisi. Chi ha ricevuto il primo versamento a partire da gennaio 2024 arriva a giugno 2025 al 18° accredito consecutivo — il massimo previsto per il primo ciclo — e, pertanto, luglio sarà il mese di fermo obbligatorio.

Chi riguarda la sospensione – (cinezapping.com)

L’INPS eroga sempre due tipi di pagamento mensili:

  1. Metà mese (entro il 14–15 giugno) per chi ha appena presentato domanda o ha arretrati;

  2. Fine mese (27–27 giugno) per chi ha già ricevuto almeno una mensilità nelle settimane precedenti

In particolare, il 14 giugno è destinato ai nuovi richiedenti o arretrati, mentre il fine giugno assegna l’ultima mensilità ordinaria, nel caso dei percettori che beneficiano continuativamente da almeno un mese. Dal 1° luglio 2025, l’Assegno decade automaticamente per quanti hanno esaurito le 18 mensilità. Non si rinnova automaticamente: per riattivarlo sarà necessario presentare una nuova domanda a partire da luglio, previa verifica dei requisiti ISEE e ripresentazione del PAD.

L’INPS precisa che chi è ancora idoneo può fare richiesta dal mese successivo alla conclusione del ciclo (luglio), con il nuovo accredito che riprenderà da agosto 2025 dopo un mese di interruzione obbligatoria.  Il primo ciclo dura 18 mesi; per quello successivo, invece, la normativa prevede una durata massima di 12 mesi, sempre intervallati da almeno un mese senza pagamenti. Questo significa che, ad esempio, chi ricomincia a percepire l’Adi da agosto 2025 potrà ricevere un massimo di 11 ricariche nell’anno, con sospensione obbligatoria da luglio 2026 .

Obiettivo del meccanismo è evitare che l’Adi si protragga ininterrottamente in famiglie che nel tempo mantengono semplicemente i requisiti economici. Il meccanismo del mese di sospensione obbliga a una verifica e riattivazione periodica, mantenendo un equilibrio tra sostegno al reddito e monitoraggio della condizione dei beneficiari.

Claudio Rossi

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