La crisi colpisce tutti e in tutti i settori, così questa volta sembra che tocchi a Blockbuster. Il colosso dell’home video a noleggio, che conto oltre seimila filiali in tutto il mondo, si trova costretto a fare ricorso al Chapter 11, famosa legge USA che disciplina i casi di bancarotta.
Passa così dalle stelle alle stalle una azienda che ha fatto del cinema la sua fortuna portandolo a casa di ogni cittadino, almeno negli USA, ma come si dice chi è causa del suo mal pianga se stesso. Perchè come prima Blockbuster ha allontanato le persone dalle sale cinematografiche, portando il cinema nei salotti, ora ha dovuto confrontarsi con Internet e perdere tale sfida.
Il motivo principale però del calo degli introiti di Blockbuster non dipende come si potrebbe pensare dalla pirateria, bensì da diversi servizi legali che basano il proprio business su internet. In primis era toccato fare il tentativo alla TV via cavo, poi è arrivato NetFlix, che ha aggiunto alla scelta e all’idea di Blockbuster la comodità di ordinare il film via web e vederselo recapitato a casa. Infine i vari servizi on demand come Amazon e iTunes hanno dato il colpo finale. Il tutto quando ancora in gioco mancano Youtube e la prossima Google TV.
Cosa riserverà il futro è imprevedibile, certo è solo il fatto che se Blockbuster ha voglia di continuare a vivere necessita di un rinnovamento e di una maggiore presenza su internet. Sicuramente presto sapremo cosa succederà.
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