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Clint Eastwood come vice di Bush? L’attore smentisce

Siamo nel 1988 e l’America deve scegliere il suo prossimo presidente, colui che  prenderà il posto di Ronald Reagan, vicino alla scadenza del suo secondo e ultimo mandato. L’obiettivo del Partito Repubblicano è di trovare un degno successore che possa concorrere contro il democratico Michael Dukasis. Le elezioni vennero vinte da George Herbert Walker Bush che in seguito ad una aggressiva campagna politica sconfisse il suo avversario (Bush portò avanti un programma molto dettagliato soprattutto sugli affari di politica estera, dopotutto eravamo nella fase post-Perestrojka e da lì a poco sarebbe caduto anche il Muro di Berlino). La vittoria di Bush era, però, tutt’altro che scontata e il candidato democratico era dato in vantaggio, nei sondaggi, di ben 18 punti percentuale. Nella ricerca di contromosse adeguate, prese piede l’ipotesi di proporre Clint Eastwood come vice presidente . L’attore (ora anche brillante regista) di San Francisco avrebbe dovuto garantire il restringimento della forbice tra i due candidati al ruolo di Presidente degli Stati Uniti. No, non è la trama di un film ma pura verità. O meglio, più prudentemente preferiamo catalogare il tutto come gossip. La notizia, riportata dai maggiori siti nel mese di ottobre, è stata favorita dalla indiscrezioni fatte trapelare da James Baker, intimo amico di Bush Senior. Il resto è storia e neanche delle più recenti: Bush vinse le elezioni, Eastwood continuò con la sua carriera cinematografica  (ottenendo numerosi successi sia davanti che dietro la cinepresa) e nel ruolo di vice presidente venne scelto Dan Quayle un politico davvero precoce, considerando che nel 1980 entrò ufficialmente nel guinness dei primati come il senatore degli Stati Uniti più giovane di sempre (all’epoca aveva solo trentatre anni).

Clint Eastwood | © PAUL J. RICHARDS / Getty Images
Clint  Eastwood ha, però, smentito questa clamorosa notizia, ricordando di non essere mai stato a conoscenza di questa ipotesi, lasciando intendere che nel caso si fosse tuffato in questa avventura politica probabilmente non si sarebbe accontentato della poltrona di vice. Sarà vero? Bush ha realmente pensato di proporre Eastwood per vincere la lotta alle presidenziali? Mentre l’attore smentisce l’ex Presidente non ha, finora, né confermato né smentito l’indiscrezione. Sinceramente non riusciamo ad immaginare il protagonista degli spaghetti western nella stanza ovale. Lo preferiamo indubbiamente nelle  vesti di attore o di regista anche se gli intrecci tra cinema e politica, soprattutto negli Stati Uniti non sono una novità. Lo stesso Eastwood,  è stato dal 1986 al 1988 sindaco della cittadina californiana Carmel-by-the-sea e sin dai tempi di Eisenhower (anni cinquanta) si è sempre dimostrato disponibile ad incoraggiare ed appoggiare diversi personaggi politici come Nixon o John McCain. Non ha mancato di sostenere anche Arnold Schwarzenegger nelle due campagne elettorali che l’attore ha combattuto per essere eletto come governatore della California. La presunta proposta di Bush Senior sarebbe arrivata in uno dei momenti meno entusiasmanti per Clint che ottenuto il successo a inizio carriera grazie a Sergio Leone (è stato il grande protagonista della trilogia del dollaro: “Per un pugno di dollari”, “Per qualche dollaro in più” e  “Il buono, il brutto e il cattivo”), ha negli anni ben interpretato il ruolo da duro divenendo uno degli attori più pagati al mondo. Ricordato per la serie di film in cui ha interpretato l’ispettore Callahan (da noi diventato Callaghan), per l’esattezza ben cinque pellicole in diciassette anni, il celebre ispettore di San Francisco ha avuto, sul finire degli anni ottanta, un periodo non felicissimo dal punto di vista lavorativo. Quando Eastwood sembrava ormai appartenere a un genere superato, che aveva detto tutto. Ma la parabola discendente di Clint non durò molto e dirigendo e interpretando il film “Gli Spietati” ritornò nell’Olimpo delle stelle hollywoodiane collezionando, in seguito, un successo dopo l’altro. Se fosse diventato vice presidente forse non avremmo potuto “godere” di pellicole come:  “Un mondo perfetto”, “I ponti di Madison County”, “Mystic River”, “Million Dollar Baby“, “Gran Torino”, “Invictus” e “Hereafter”. Per non parlare dell’ambizioso progetto di raccontare la vita di J. Edgar Hoover nel film J.Edgar. Eastwood ha smentito di aver ricevuto quella famosa “proposta” e noi non abbiamo dubbi: ha, comunque sia la verità, fatto la scelta. giusta

alessandro ludovisi

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