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Emma Watson in “Colonia”, dal 26 maggio al cinema

Mentre tutti aspettano il 2017 per vederla nei panni della protagonista de “La bella e la bestia“, domani nelle sale italiane arriva “Colonia“, che ha come protagonista Emma Watson, affiancata da Daniel Brühl e Michael Nyqvist.

Diretto da Florian Gallenberger, “Colonia” racconta una storia d’amore ma è anche un thriller politico, è sceneggiato dal regista stesso insieme a Torsten Wenzel e il cast è composto da alcuni dei migliori attori del panorama cinematografico internazionale. Emma Watson è diventata famosa che era ancora una bambina grazie alla saga di “Harry Potter”, Daniel Brühl ha lavorato a produzioni importanti come “Rush” di Ron Howard e “Bastardi senza gloria” di Quentin Tarantino.

Colonia, la sinossi

Ispirandosi a eventi realmente accaduti, Colonia racconta la storia di Lena e Daniel, una giovane coppia che rimane implicata nel colpo di stato militare avvenuto in Cile nel 1973. Quando Daniel viene rapito dalla polizia segreta di Pinochet, Lena segue i suoi passi fino a un’ area inespugnabile che si trova nel Sud del paese, chiamata Colonia Dignidad. La Colonia, apparentemente, è una missione guidata da un predicatore laico di nome Paul Schäfer ma, nella realtà, è un luogo dal quale nessuno è mai riuscito a fuggire. Lena deciderà di entrare a far parte di questa setta allo scopo di ritrovare Daniel.

La vera storia di Colonia Dignidad

Colonia Dignidad fu fondata nel 1961 dal predicatore laico tedesco Paul Schäfer e dai suoi seguaci; divenne un campo inespugnabile a 300 chilometri a sud da Santiago del Cile. Schäfer regnò su questo borgo isolato per quasi quarant’ anni. Tutti gli abitanti erano prigionieri in una sorta di Stato dentro lo Stato, una forma di dittatura, e vivevano secondo le regole autocratiche imposte dallo stesso Schäfer. Originariamente, il borgo fu costruito per essere un ‘ Villaggio Tedesco Modello’ mascherato da missione caritatevole per la popolazione rurale del Cile, e in seguito divenne una delle più grandi fattorie del Cile. Nel corso di quattro decenni, solo un numero esiguo di persone riuscì a fuggire da Colonia Dignidad, gran parte dei fuggitivi venivano catturati e riportati a Colonia con l’ appoggio dell’ Ambasciata Tedesca, che collaborava strettamente con Paul Schäfer.

Le cose cambiarono con l’arrivo di Pinochet al potere, quando il campo fu concesso per torturare i prigionieri politici, “produceva e vendeva armi e gas velenosi al governo cileno, e tentò addirittura di produrre uranio arricchito”. Nel 1990, quando dopo la caduta di Pinochet Paul Schäfer dovette fare i conti con la giustizia, fuggì in Argentina, dove fu arrestato nel 2004, condannato a 33 anni di carcere dalla corte cilena. Nel 2010 è morto a Santiago.

sally

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