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Festival del Cinema di Cannes: parla Tim Burton

Quest’anno Tim Burton è il Presidente di giuria del Festival del Cinema di Cannes, apertosi ieri con la presentazione del kolossal “Robin Hood” di Ridley Scott. I commenti della critica al film con Russell Crowe e Cate Blanchett non sono stati troppo generosi, ma nemmeno troppo spietati. Se qualcuno teme che gli incassi del film possano andar male, ricordiamo che non va proprio così e potrebbe testimoniarlo Brian Gazer, produttore anche de “Il Codice da Vinci“, fischiato a Cannes per poi diventare campione di incassi. Intanto Tim Burton, che quest’anno detiene un ruolo di rilievo, ha parlato di vari argomenti, soprattutto delicati, come i diritti umani.  Il regista di “Edward mani di forbice” e “La sposa cadavere” ha risposto ad una domanda sull’assenza del suo collega iraniano Jafar Panahi, arrestato un paio di mesi fa:

Siamo tutti a favore della libertà d’espressione. Ci battiamo per questa tutti i giorni, i film devono essere universali, la libertà d’espressione anche. Chiunque deve poter essere libero di esprimersiessere .

Nonostante la situazione in Occidente sia ben diversa da quella dell’Iran dell’onda verde, esistono ancora problemi concreti, come la parità dei sessi. Quest’anno al Festival non ci sono in concorso opere di registi donna:

Per la verità è una faccenda di cui non mi accorgo molto anche perché ogni volta che sottopongo un progetto a Hollywood la metà delle persone che lo giudicano sono donne.

Sdrammatizza così, Tim Burton, che poi parla anche del 3D, diventato un vero e proprio fenomeno. Che sia destinato a cambiare totalmente il cinema?

Ho cominciato come disegnatore professionale. Poi è venuta la rivoluzione informatica ed è sembrato che matite e colori sarebbero stati abbandonati, per sempre. Naturalmente non è andata in questo modo e oggi mi sembra folle pensare a un futuro del cinema soltanto in 3D. Proprio i film di quest’edizione del festival, vedrete, ci diranno una volta di più che è la varietà a fare la forza e il futuro di quest’arte.

E se lo dice lui, che ne ha fatto largo uso riconvertendo “Nightmare before Christmas” e proponendo “Alice in Wonderland” senza contare il prossimo arrivo, “Frankenweenie“, noi gli crediamo.

Tim Burton

sally

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