Critica e pubblico hanno apprezzato e Hunters si prepara ad avere una seconda stagione. L’annuncio ufficiale è arrivato da Amazon Studios e Jordan Peele. La serie, creata da David Weil, nella prima stagione ha visto protagonisti Logan Lerman e Al Pacino, affiancati da Kate Mulvany, Tiffany Boone, Carol Kane, Saul Rubinek, Josh Radnor, Louis Ozawa Changchien, Jerrika Hinton, Greg Austin, Dylan Baker e Lena Olin.
Lo stesso Weil si è detto molto entusiasta di poter lavorare ad una seconda stagione che, per chi ha visto la prima, era chiaro che sarebbe arrivata. “Hunters” non è priva di difetti ma ha sicuramente il potenziale per proseguire e continuare ad ottenere riscontri positivi. La prima stagione era composta da dieci episodi e la storia, ambientata a Brooklyn negli anni Settanta, ruota attorno a un gruppo di improbabili personaggi accomunati da un obiettivo: sono cacciatori di nazisti.
Per quanto assurda, la storia di “Hunters” prende spunto da fatti realmente accaduti. I cacciatori di nazisti sono realmente esistiti, anche se la serie di Amazon li racconta in versione più fumettistica. Non è un segreto, dopotutto, che molto nazisti siano riusciti a scappare alla fine della guerra, trovando rifugio principalmente in Sud America, dove hanno potuto ricominciare una nuova vita cambiando identità. La figura di Meyer (Al Pacino) si ispira a quella di Simon Wiesenthal, ex prigioniero di Mauthausen che diede un enorme contributo nella ricerca di nazisti, per far sì che venissero processati e condannati. La figura di Jonah (Logan Lerman) è invece ispirata a quella di Efraim Zuroff che, pur non avendo vissuto direttamente gli orrori dell’Olocausto, si è battuto molto per trovare i nazisti, contribuendo a ritrovarne molti in giro per il mondo. In generale, tutti i personaggi hanno qualche rimando a persone realmente esistite e, come dicevamo, anche i fatti narrati.
Nella prima stagione di “Hunters” viene sottolineata molto spesso la continua competizione tra USA e URSS. Il caso più clamoroso, che non è affatto finzione, è l’Operazione Paperclip: una strategia adottata dagli USA (e, ovviamente, anche dall’Unione Sovietica) per avvantaggiarsi dal punto di vista tecnologico e militare rispetto alla potenza contrapposta, in particolare nell’ambito della corsa allo spazio. In che modo? Assumendo scienziati, ingegneri e tecnici tedeschi, tra cui Wernher von Braun, il più grande esperto mondiale di missili.
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