Categories: Curiosità

In memoria di Peppino Impastato: I cento passi

Il 9 maggio 1978 veniva ritrovato il corpo di Aldo Moro in via Caetani, a Roma, dopo 55 giorni di prigionia. Il delitto fu compiuto dalle Brigate Rosse. Lo stesso giorno moriva Giuseppe Impastato, nella sconosciuta Cinisi. La sua figura per molto tempo è stata ignorata, la sua morte passò inosservata,  ma il suo coraggioso impegno nella lotta contro la mafia è stato riportato in luce, ed in parte vi ha contribuito il mondo cinematografico, grazie a “I cento passi” di Marco Tullio Giordana.

Peppino Impastato
“I cento passi” è uscito nel 2000, e racconta la vita di Peppino Impastato, legato inesorabilmente ad una famiglia mafiosa, che non teme, però, di combattere la mafia. Il comunismo, radio Aut, le sue poesie, sono tutti quei gesti non graditi alla mafia, che lo hanno portato fino alla sua morte, il 9 maggio ’78.  Il titolo è dovuto ai cento passi che separano la sua casa da quella di Tano Badalamenti, boss di Cinisi. Oggi Impastato è il simbolo della lotta contro la mafia. A prestargli il volto è uno splendido Luigi Lo Cascio, affiancato da Luigi Maria Burruano, Claudio Gioè, Tony Sperandeo, Domenico Centamore. Ad omaggiarlo sono stati anche i Modena City Ramblers, con il brano “I cento passi“, presente anche nella colonna sonora del film. Ma non sono stati gli unici. Nel mondo della musica Pippo Pollina ha omaggiato Impastato con “Centopassi“, i Lautari con “Ciuri di campo“, gli Aut in VertigoRadio Aut“, I LUFVorrei“, “Negghia” dei Marta sui Tubi, “Radio Aut” dei Talco. Nel 2008 esce anche “Amore non avremo: 26 canzoni per Peppino Impastato“, che vede il contributo di diversi artisti del panorama musicale italiano. Roberto Rampi ha prodotto lo spettacolo teatrale “A.N.N.A. (Amore Non Ne Avremo)”. Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso, invece, lo ricordano con un fumetto, “Peppino Impastato – Un giullare contro la mafia“. Gli omaggi a Peppino Impastato, quindi, non mancano e speriamo che col passare del tempo la lotta alla mafia non rimanga solamente un’utopia e che tutte le morti ad essa legate non siano state inutili. Noi salutiamo Peppino con la celebre scena de “I Cento Passi”, in cui il protagonista conta i passi che lo separano dalla casa di Tano Badalamenti.

sally

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