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Mostra del Cinema di Venezia: parla Vincent Cassel

David Cronenberg lo aveva già reclutato ne “La promessa dell’assassino“, così ha deciso di riportare Vincent Cassel sul grande schermo per l’atteso “A dangerous method“, che debutterà in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. E proprio al grande evento cinematografico, italiano ma che coinvolge i più grandi nomi del mondo del cinema a livello internazionale, è dedicato il nuovo numero de L’uomo Vogue.

In “A dangerous method”, film incentrato sui padri della psicanalisi Jung e Freud, Cassel interpreta Otto Gross, pupillo di Sigmund Freud. Nell’intervista rilasciata all’Uomo Vogue spiega com’è stato tornare sul set con un regista come David Cronenberg, ma soprattutto di come immagina la sua seconda volta al Lido:

È la seconda volta che lavoro diretto da Cronenberg e con Viggo, dopo l’esperienza del thriller “La promessa dell’assassino”. Meglio non poteva andare: un soggetto molto interessante e un set di grandi professionisti e di rapporti rodati. Mi diverte molto l’idea di starmene a Venezia per qualche giorno e di poterla conoscere meglio. Sono un veterano del Festival di Cannes, questa invece sarà soltanto la mia seconda volta in Laguna. Cannes è soprattutto mercato, una passerella folle, schizofrenica, con tempi concitati, di vero consumo. Venezia è più intima, soignée e sfumata, imperniata sul cinema nel suo più alto senso culturale. I ritmi sono blandi, sospesi, filtrati dalla luce lagunare e dal mare e dal cielo di fine estate, dalla stessa esistenza surreale e spiazzante della Serenissima.

Vincent Cassel è una delle poche star francesi che è riuscita ad ottenere molto successo anche all’estero e soprattutto a Hollywood. Sposato con l’italianissima Monica Bellucci (matrimonio per il quale è invidiatissimo), l’attore svela il segreto del suo successo internazionale:

Semplicemente ho sempre cercato di spaziare senza pregiudizi oltre i confini della Francia, di capire altre radici e maniere di esistere e pensare. Giovanissimo me ne sono andato a New York. Da qualche anno vado spessissimo in Brasile, un paese che è in piena esplosione economica, sociale, culturale, che mi dà energia. Mia moglie, con cui sono sposato da 15 anni, è italiana come le mie figlie Deva e Léonie, che sono nate a Roma. All’Italia mi sento particolarmente vicino grazie alle origini corse di mia madre.

L’appuntamento con “A dangerous method” in sala è per il prossimo 30 settembre, non ci resta che scoprire come andrà a Venezia.

 

sally

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