Non solo ha terrorizzato l’America, ma una volta sbarcato in Italia forse ha fatto di peggio.
Pare che la visione di “Paranormal Activity“, il fenomeno horror diretto da Oren Peli, abbia creato non pochi problemi. In molti sono stati male durante la visione del film, tra attacchi di panico, stato di choc e quant’altro.
Ad intervenire sono le associazioni di consumatori che minacciano azioni legali. Nel mondo politico si mobilita anche Alessandra Mussolini, che sostiene:
E’ una pellicola ad alto contenuto ansiogeno e non vietata ai minori, che sta provocando numerosi casi di attacchi di panico e di problemi psicologici tra i giovani. [E’ tardi per vietarlo, quindi ora] vanno studiate forme di avvertimento, indirizzate in particolare ai genitori, affinché siano consapevoli dei rischi ai quali i figli vanno incontro.
Il problema reale è che in Italia il film non è stato vietato, mentre in altri Paesi c’è il divieto per i minori di 15 e 16 anni, negli USA per i 17enni non accompagnati. Insomma siamo l’unico Paese in cui non sono stati presi provvedimenti concreti.
La colpa degli attacchi di panico, quindi, va imputata al regista o ad altri?
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