
Pensione anticipata, ci sono due soluzioni già da quest'anno - Cinezapping.com
Conviene davvero la pensione anticipata: già da quest’anno ci sono 2 importanti soluzioni, come fare il giusto calcolo.
Nel panorama in continua evoluzione del sistema pensionistico italiano, il 2025 si presenta con due distinte soluzioni per la pensione anticipata, confermate anche per il 2026.
Queste modalità rispondono a esigenze differenti e offrono opportunità diversificate per i lavoratori che intendono anticipare il momento del pensionamento. Scopriamo i principali criteri e le novità più rilevanti di quest’anno.
Le due formule della pensione anticipata nel 2025
Nel corso del 2025, il sistema previdenziale italiano mantiene operative due diverse tipologie di pensione anticipata:
- Pensione anticipata ordinaria: è la soluzione “classica”, un tempo nota come pensione di anzianità, che si basa esclusivamente sull’anzianità contributiva, senza considerare l’età anagrafica.
I requisiti richiesti sono:
- Almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini;
- Almeno 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne;
- Un minimo di 35 anni di contributi effettivi, escludendo quelli figurativi (come disoccupazione, malattia o infortunio).
La pensione si calcola con un metodo misto, che applica il sistema retributivo ai contributi versati fino al 31 dicembre 1995 e quello contributivo per i periodi successivi. Se il lavoratore vantava almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995, il calcolo retributivo si estende fino al 31 dicembre 2011, garantendo un vantaggio economico significativo. Dal 2025 è inoltre possibile beneficiare del cosiddetto bonus Maroni, ossia uno sgravio contributivo pari al 9,19% che viene restituito sotto forma di aumento netto in busta paga per chi decide di posticipare l’uscita fino ai 67 anni.
- Pensione anticipata contributiva: destinata ai lavoratori “contributivi puri”, cioè coloro che hanno iniziato a versare contributi solo dopo il 1995.
I requisiti per accedervi sono:
- Almeno 64 anni di età;
- Almeno 20 anni di contributi versati;
- Primo versamento contributivo effettuato dal 1° gennaio 1996 in poi;
- Importo della pensione non inferiore a tre volte l’assegno sociale.

Per le donne con figli, la soglia minima pensionistica si abbassa sensibilmente, a:
- 2,8 volte l’assegno sociale per chi ha un figlio;
- 2,6 volte l’assegno sociale per chi ha due o più figli.
Un aspetto di rilievo riguarda le facilitazioni dedicate alle donne: oltre alla riduzione dell’importo minimo pensionistico richiesto, è previsto uno sconto sull’età di uscita pari a 4 mesi per ogni figlio avuto, fino a un massimo di 16 mesi. Di conseguenza, l’età di pensionamento può scendere a:
- 62 anni e 8 mesi per chi ha almeno 4 figli;
- 63 anni per chi ha 3 figli;
- 63 anni e 4 mesi per chi ha 2 figli;
- 63 anni e 8 mesi per chi ha un figlio.
Anche in questo caso il calcolo della pensione è completamente contributivo, ma le donne beneficiano di coefficienti di trasformazione più favorevoli:
- Uscendo a 64 anni con fino a due figli, si applica il coefficiente previsto per i 65 anni;
- Con più di due figli, si applica il coefficiente dei 66 anni.
In entrambi i casi, è confermata la finestra mobile di 3 mesi tra il momento in cui si maturano i requisiti e la decorrenza effettiva della pensione. Una delle innovazioni più importanti introdotte nel 2025 riguarda la possibilità di utilizzare la previdenza complementare per raggiungere i requisiti economici necessari all’accesso della pensione anticipata contributiva. In particolare, chi ha almeno 25 anni di contributi e ha effettuato versamenti anche in fondi pensione integrativi può sommare la rendita maturata da questi strumenti alla pensione INPS. Questa integrazione consente di superare l’ostacolo della soglia minima di importo richiesto, rappresentando una via concreta per anticipare il pensionamento anche in caso di assegni pubblici insufficienti.
Tale possibilità non è prevista per chi ha solo 20 anni di contributi, ma costituisce un incentivo importante per chi ha scelto di aderire a forme previdenziali complementari nel corso della carriera lavorativa. Queste due opzioni, con i loro specifici criteri e vantaggi, delineano un quadro articolato per chi desidera valutare l’anticipo pensionistico nel 2025. La scelta tra la pensione anticipata ordinaria e quella contributiva dipende dalla situazione contributiva e personale di ciascun lavoratore, mentre le novità introdotte puntano a valorizzare la previdenza complementare e a favorire l’uscita dal lavoro soprattutto delle donne con responsabilità familiari.