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Published on Marzo 6th, 2013 | by alessandro ludovisi

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Spring Breakers: la recensione

Spring Breakers: la recensione alessandro ludovisi
Voto CineZapping

Summary:

3.5

Buon Film


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“Spring Breakers” è la nuova attesissima (vedi i film  che saranno in uscita questa settimana) pellicola firmata Harmoni Korine.

Il regista californiano ( “Gummo”, “Mister Lonely”) è un punto di riferimento della scena indie statunitense e lo stesso “Spring Breakers”, nonostante possa apparire come una pellicola adolescenziale o festaiola, rimane fedele a un certo stile cinematografico coraggioso, sperimentale ed inventivo. Nel cast del film troviamo le disneyane Selena Gomez (“Missione 3D – Game Over”, “I Muppet”) e Vanessa Hudgens, Rachel, moglie di Korine, Ashley Benson, protagonista di “Ragazze nel pallone” e James Franco (“Milk”, “L’alba del pianeta delle scimmie”, “Il grande e potente Oz”). Il soggetto e la sceneggiatura di “Spring Breakers” sono firmati dallo stesso Korine (già autore dello script di “Kids”) che per prepararsi alla realizzazione degli stessi si è veramente recato in Florida, una delle mete preferite dagli studenti americani nel periodo delle feste di primavera.

Spring Breakers

Spring Breakers

Trama

Quattro studentesse americane a corto di soldi decidono di rapinare, con delle pistole giocattolo, una tavola calda con lo scopo di raggranellare il denaro sufficiente per godersi qualche giorno al sole della Florida in occasione dello Spring Break. Coinvolte in un vortice di alcol, droga e sesso, faranno conoscenza con Alien, un rapper locale dalla dentatura metallica.  Faith, la più sensibile delle quattro, deciderà di tornare verso casa non disposta a vivere avventure al limite. Poco dopo la seguirà anche Cotty, mentre Britt e Candy rimarranno a fianco di Alien condividendo spazi, amore, armi e sparatorie.

Spring Breakers

Spring Breakers

Giudizio

Nonostante non sia una moda prettamente europea sappiamo ormai tutto sugli Spring Break: centinaia di studenti (non solo statunitensi) si riuniscono sotto al sole per dare vita a una settimana di autentica “rottura” dagli schemi e dalle convenzioni della società. Più che una vacanza, una partecipazione “estrema” che andrebbe riconsiderata e analizzata valutando una accezione più marcatamente sociologica. Anche il cinema non è rimasto insensibile ad alcol e bikini, basti vedere “Piranha 3D” di Aja, là dove la baldoria venne spezzata dagli affilati denti dei piranha. Eppure Korine riesce a decontestualizzare lo Spring Break, pur ampiamente mostrato in tutte le sue depravazioni nella prima parte del film, ricontestualizzandolo in un ambiente ai margini dove infuriano le lotte tra gang rivali. Il contrasto, anche cromatico, e il  montaggio onirico e surreale garantiscono una esperienza empatica allucinatoria del tutto inaspettata. Le continue riproposizioni visive e la ripetizione delle immagini cementano l’esperienza e indagano, tramite sguardi persi e lunghi silenzi, sulla condizione giovanile, sui suoi eccessi, sul bisogno di comunità, di esagerazione, di brivido, di fuga dalla normalità. Un vero e proprio calderone inesploso che il buon Korine ha innescato furiosamente regalandoci alcuni momenti di grande cinema, come nella carrellata dalla macchina in occasione della rapina realizzata dalle ragazze.

Da segnalare la performance di James Franco credibile rapper e gangster dal cuore d’oro ma, soprattutto, guida spirituale per le ragazze conquistate a suon di armi, aforismi strampalati ed assoli al pianoforte nel nome di Britney Spears.

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