Suicidio Italia: il documentario sulla crisi e la classe dirigente irresponsabile

“Suicidio Italia” è un documentario diretto da Filippo Soldi, uno sguardo sulla crisi che ha colpito l’Italia e non solo, con attenzione particolare rivolta ad una classe dirigente che forse non si è presa tutte le dovute responsabilità. Arricchito da molti interventi, il documentario è disponibile sulla piattaforma Own Air dallo scorso 23 febbraio, potrete trovarlo fino al prossimo 10 marzo. La storia prende il via da un altro documentario, “Tutti giù per aria – l’aereo di carta“, incentrato sulla svendita della compagnia Alitalia, nel 2009 era nato questo documentario auto-prodotto da alcuni ex lavoratori dell’allora compagnia di bandiera e proprio dalla conclusione di quel film, prende vita “Suicidio Italia – Storie di estrema dignità“.

Il documentario è diretto da Filippo Soldi con Eugenia Costantini, nasce dall’esperienza degli ex lavoratori di Alitalia ed offre una panoramica dell’attuale situazione lavorativa italiana che, come ci rendiamo conto noi stessi, non è delle più favorevoli. Perché stiamo vivendo questa crisi? “Suicidio Italia” tenta di darne una spiegazione, tra l’altro fornendo interessanti interventi da parte di personalità come quella di Dario Fo; Gianni Dragoni tenta di spiegare l’irresponsabilità della classe dirigente italiana, mentre Paolo Barnard ha opinioni meno moderate.

In quest’opera di Filippo Soldi troviamo le musiche di Luca Bussoletti, che si è già occupato di “Tutti giù per aria” e che ritroviamo in questa occasione insieme a Riccardo Corso. Questo nuovo documentario cerca di spiegare la situazione in cui ci troviamo attualmente, siamo tutti coinvolti e nessuno ha ancora trovato un modo per superarla.

Per chi volesse vederlo, come già detto, “Suicidio Italia” è disponibile sulla piattaforma Own Air, un’alternativa per il download dei film che in questo caso può avvenire in maniera legale. Aperta 24 ore su 24, questa piattaforma permette agli appassionati di cinema di visionare anche opere che purtroppo non finiscono nel giro della grande distribuzione in Italia, senza scaricarle illegalmente.