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Published on Gennaio 8th, 2010 | by Giuseppe Guerrasio

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“The Twilight Saga: Eclipse”: intervista Kirsten Prout (Lucy)

The Twilight Saga: Eclipse - Teaser Poster

The Twilight Saga: Eclipse - Teaser Poster

Avevamo riportato qualche giorno fa le prime dichiarazioni di Kirsten Prout, che interpreta la vampira Lucy in “Eclipse“, cioè colei che trasforma in vampiro Jasper Hale nel terzo film della “Twilight Saga“. Riportiamo ora la traduzione (a cura del team di Twilight Italia) completa di un’intervista rilasciata alla webzine IESB.net. IESB: Che cosa ti ha portato a recitare? Data la tua giovane età, ti rendevi conto di quello che stavi facendo? Kirsten Prout: Quando ero piccola guardavo la televisione e i film della Disney e guardandoli ho capito che mi sarebbe piaciuto interpretare quei personaggi. Avevo una fervida immaginazione. E ho cominciato a chiedere ai miei genitori non tanto di fare film o di andare in TV, ma di recitare. Mia madre però per anni non ha voluto espormi e così ho continuato a chiedere e a immaginare come sarebbe stato fare l’attrice. Poi, a 10 anni, mi ha permesso di partecipare alla mia prima audizione. Convinta che se non mi avessero preso, avrei lasciato perdere. Ma le cose sono andate bene e così ho cominciato a lavorare in TV … non ho mai fatto la pubblicità però. Ricordo di aver detto a mia madre e al mio agente che non la volevo fare. Interpretare personaggi, quello sì. IESB: Che cosa ti ha portato a pensare che recitare avrebbe potuto diventare la tua carriera? Kirsten Prout: Sapevo di voler diventare una principessa della Disney, o uno dei quei personaggi della TV che mi piacevano tanto. E avevo capito che erano gli attori a farlo e così ho voluto diventare attrice. Ero giovane quando ho deciso che quella era la mia strada. IESB: Come sei stata coinvolta nella saga di ‘Eclipse’? Kirsten Prout: Ho fatto una normale audizione. Avevo appena finito di girare due film, e anche ‘Kyle XY’ un programma tv dove ho lavorato per tre anni. Avevo bisogno di un break… era anche la fine della scuola superiore per me e volevo andare all’università e abbandonare la recitazione per un po’. Ho frequentato per un anno la McGill University e in particolare Letteratura Inglese, e altre materie che avevo frequentato anche al liceo ed è stato un periodo molto bello. Poi sono tornata a Vancouver in estate, ho fatto un’audizione come al solito e sono stata presa. Poi è venuta una nuova serie televisiva e così non sono tornata all’università. Mi ero presentata per la parte di un’altra vampira, chiamata Bree, una brunetta di 13 anni con i capelli molto corti che proprio non mi somigliava, ma era una grossa produzione e ho partecipato. Posso garantirvi di non aver mai incontrato in tutta la mia carriera un tale livello di nervosismo. Avevo letto i libri, ma non mi ero resa conto di che fenomeno fosse Twilight. Io ero tranquilla, concentrata su quello che dovevo fare, ma gli altri intorno a me erano così stressati. Ho fatto quel che dovevo fare, mi è stato detto che non andavo bene per la parte ma di tornare per un altro personaggio. Stesso ruolo, ma la vampira in questo caso doveva avere lunghi capelli biondi, essere pallida e più adulta. Una settimana dopo mi sono presentata, ho fatto l’audizione e sapete com’è andata. IESB: Avevi visto ‘Twilight’ prima dell’audizione? Kirsten Prout: Sì. Conoscevo il franchise dato che mia sorella più piccola li stava leggendo. Ero curiosa di sapere che cosa la interessava tanto. ‘Che cos’è?’ le ho chiesto, e lei ‘Ma è Twilight, una storia d’amore coi vampiri’. ‘Sembra carino’ … e così ho cominciato a leggerli e mi ha preso. E’ così leggibile. E poi avevo visto il film, come tutti. IESB: Cosa puoi dirci del tuo personaggio in ‘Eclipse’? Come entra nella storia? Kirsten Prout: Senza dire troppo, Lucy è uno dei vampiri che trasformano JaspeKirsten Prout: E questo succede mentre lui è un ufficiale dell’esercito… in realtà Lucy è anche lei una piccola vittima, che diventa in seguito molto meno sinistra. IESB: E’ Lucy il personaggio più dark della tua carriera? Kirsten Prout: Sono sempre stata dalla parte del bene. Non ho mai interpretato un ruolo da cattiva. Sono la ragazza della porta accanto, quella che ti aiuta, quella con cui fare una fuga innocente. Qui ho un aspetto angelico, che improvvisamente non è più tale. E’ stato divertente… IESB: Hai fatto qualcosa per conoscere meglio Jackson prima del film? Kirsten Prout: Ora ci conosciamo bene. Ma ci siamo incontrati al trucco, prima dell’inizio del film. Dopo che mi avevano scelto, dovevano decidere come sarebbero stati i miei capelli, e poco altro però … sono naturalmente molto pallida. E così l’ho incontrato mentre gli stavano sistemando i capelli. Dovevano tingerglieli e stavano provando i diversi colori … è stato carino. IESB: Dovendo interpretare un vampiro, eri delusa di non avere i canini? Kirsten Prout: Mentre leggevo i libri ero stupita del fatto che non avessero i canini. I vampiri di Twilight brillano, non hanno canini… ma no, non mi ha deluso. Molti degli attori che sono stati presi hanno bei denti. Sono stai scelti attori con denti che si notassero. Denti minacciosi che potrebbero mordere. No, nessuna delusione. Quando ti scelgono per essere un vampiro di ‘Twilight’ non puoi essere deluso. E poi non mi sarebbe piaciuto avere a che fare con una protesi. IESB: Quanto è stata misteriosa l’audizione? Hai potuto leggere le scene? Kirsten Prout: Ci hanno fatto leggere le parole esatte del libro, nessun adattamento. Quindi è stato come leggere una pagina di ‘Twilight’, saltando le descrizioni e leggendo solo i dialoghi. IESB: Mentre stavate girando, hai incontrato i paparazzi? Kirsten Prout: Oh, sì. Il primo giorno di lavoro, Jackson è quasi caduto dalle scale vedendo tutti quei fotografi. Le roulotte erano praticamente circondate e c’erano dei giganti neri che li tenevano lontani. Il primo giorno hanno finito per togliere tutti i segnali che delimitavano il set e bloccato tutto. Tenevano gli accappatoi sopra i costumi tra una scena e l’altra. Ho sempre lavorato a Vancouver, anche con Jennifer Garner e c’erano dei paparazzi anche allora. Ma mai così. Twilight ha cambiato le cose. Eravamo abituati a 5, 6 fotografi … lì ce n’erano centinaia, nascosti ovunque. Un pazzia che ora dobbiamo accettare. IESB: Com’è stato lavorare con Slade? Avevi visto dei suoi precedenti lavori? Kirsten Prout: Sì. E’ in gamba, è molto aperto. Ti dice ‘Fai quello che vuoi’ … Se ha delle critiche da fare le fa, ma è molto aperto. Ama il suo lavoro e lo fa molto seriamente. IESB: Ti piace lavorare in gruppo? C’è qualcosa che impari dagli altri attori? Kirsten Prout: Essendo praticamente cresciuta nel mondo del cinema, ho sempre lavorato con gente più vecchia di me. Ma è interessante anche avere l’opportunità di lavorare con gente che ha la tua stessa età. Gli attori di ‘Twilight’ sono tutti molto giovani, quelli di ‘Seven Deadly Sins’ lo sono meno, ma in ogni caso si impara molto dagli altri. IESB: Quando partecipi a dei progetti tratti da libri, come nel caso di ‘Twilight’ o di ‘Seven Deadly Sins’ ti piace approfondire o ti affidi alla sceneggiatura? Kirsten Prout: Nel caso di ‘Twilight’, essendo la storia basata sul libro, ho preferito leggerli perché mi serviva conoscere il sottotesto che racconta anche quello che i personaggi pensano. In una sceneggiatura questo non c’è. Quindi il libro è stato uno strumento molto utile. La sceneggiatura di ‘Seven Deadly Sins’ era invece molto diversa dal libro e quindi non l’ho utilizzato. IESB: Come vedi la tua carriera nel futuro? Kirsten Prout: Mi piacciono i ruoli drammatici. Mi piacciono le commedie dark. Mi piacciono i personaggi combattuti. Ho visto recentemente ‘La strada’ (il film apocalittico tratto dal bel libro di Corman McCarthy e che uscirà tra poco anche qui) e non dico che vorrei fare un film cupo come quello … ma mi è servito per capire che a volte scegliere ruoli così drammatici può essere una sfida interessante. Mi piacerebbe quindi interpretare qualcosa di molto dark. Ma sto leggendo anche copioni con storie alla ‘Little Miss Sunshine’ … dove c’è humour, ma dove le cose sono anche molto serie. Si ride e si è seri allo stesso tempo. Insomma vorrei esplorare qualcosa di più drammatico di quello che ho fatto finora.

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