
INPS, 542 € direttamente sul conto - cinezapping.com
Nel 2025 l’assegno di accompagnamento continua a essere un punto di riferimento per chi vive con gravi disabilità: ecco chi può richiederlo e come fare.
Nel panorama delle prestazioni assistenziali italiane, l’assegno di accompagnamento erogato dall’INPS resta una delle misure più importanti per garantire supporto alle persone con invalidità totale e ai loro familiari. Si tratta di un’indennità mensile non soggetta a limiti di reddito, che per l’anno in corso ammonta a 542,02 euro. La somma è destinata a chi si trova nell’impossibilità di deambulare autonomamente o di compiere gli atti quotidiani della vita senza aiuto esterno. La misura, introdotta per offrire un sostegno concreto, si rivolge a una platea ampia e trasversale che spesso si confronta con costi elevati per l’assistenza e la cura.
Requisiti per ricevere l’assegno di accompagnamento
Per accedere all’indennità, è necessario che il soggetto richiedente sia riconosciuto invalido al 100% e abbia una necessità certificata di assistenza continua. Il primo passo per ottenere il beneficio è il rilascio del certificato medico introduttivo, compilato da un medico di base, in cui viene specificata la gravità della condizione. Questo certificato ha validità di 90 giorni e consente di presentare la domanda attraverso il portale dell’INPS o tramite CAF e patronati, che possono fornire supporto nella gestione della documentazione.

Una caratteristica distintiva di questa misura è l’assenza di limiti reddituali o anagrafici, rendendola accessibile anche a chi percepisce entrate elevate o è in età lavorativa. È una specificità che distingue l’assegno di accompagnamento da altre forme di assistenza, spesso vincolate a parametri economici stringenti. Questo approccio tiene conto delle spese quotidiane legate alla disabilità, che non sempre possono essere coperte dai soli introiti familiari. Importante ricordare che la prestazione è incompatibile con il ricovero in strutture sanitarie pubbliche per oltre 29 giorni consecutivi, periodo oltre il quale si presume che il beneficiario non necessiti di assistenza diretta a domicilio.
Lavoro, cumulabilità e presentazione della domanda
L’assegno può essere percepito anche da chi lavora, purché la condizione di invalidità totale sia accertata e permane la necessità di assistenza. Questo consente al beneficiario di svolgere attività lavorativa compatibile, senza il rischio di perdere l’indennità. Un aspetto essenziale per promuovere autonomia e inclusione sociale, evitando che chi ha una disabilità debba scegliere tra un reddito e il diritto al supporto.
La misura è cumulabile con altre prestazioni, sia previdenziali che assistenziali, salvo quelle espressamente incompatibili. Per richiederla, dopo il rilascio del certificato medico, è necessario compilare il modulo disponibile online sul sito INPS. Il procedimento prevede anche la verifica della documentazione allegata, che include carta d’identità, codice fiscale, residenza anagrafica, e in alcuni casi una visita medico-legale di accertamento. È fondamentale seguire con attenzione le comunicazioni dell’ente e presentare una domanda completa, per evitare ritardi o rigetti legati a mancanze formali.
Nell’attuale contesto economico e sociale, l’assegno di accompagnamento resta uno strumento essenziale per sostenere le persone affette da disabilità grave e le loro famiglie. Comprendere le regole e le condizioni di accesso, conoscere i propri diritti e le modalità per esercitarli in modo corretto rappresenta un passo decisivo per garantire una qualità della vita migliore, anche in situazioni di fragilità.