
Pavimenti, ecco trends 2025-2026 - cinezapping.com
Nel 2025 ristrutturare casa o un ambiente commerciale significa ridefinire il modo in cui lo spazio viene vissuto. Le superfici non sono più un semplice supporto, ma diventano elementi architettonici e narrativi, capaci di esprimere scelte estetiche e valori funzionali. A cambiare è l’approccio: chi ristruttura oggi lo fa valutando durabilità, impatto ambientale e coerenza stilistica. In questo scenario, la scelta del pavimento si trasforma in una decisione strategica, capace di influenzare l’atmosfera, la luce e persino la fruizione degli ambienti. Tra i materiali più richiesti spiccano le varianti in gres porcellanato, apprezzate per la loro resistenza, versatilità e possibilità di imitazione materica. Si affermano anche tendenze che coniugano sostenibilità e innovazione, con una forte attenzione alle certificazioni ambientali e al ciclo di vita dei prodotti.
Il fascino caldo dell’effetto legno e l’efficienza del gres porcellanato
Nel mercato attuale, il pavimento effetto legno mantiene una posizione dominante, ma cambia volto. Non più solo parquet tradizionale, ma gres porcellanato lavorato per riprodurre fedelmente venature, nodi e finiture tipiche delle essenze più pregiate. Rovere, quercia e noce sono le texture più richieste, soprattutto in colorazioni neutre e naturali. L’obiettivo è trasmettere calore visivo e comfort, senza rinunciare alla praticità.
A fare la differenza è proprio la manutenzione semplificata: il gres non teme urti, umidità o variazioni termiche. Si installa in ambienti domestici, come salotti e camere, ma trova spazio anche in negozi, studi professionali e open space. La possibilità di posa a spina di pesce o doghe larghe lo rende flessibile sul piano stilistico, adattandosi tanto a interni rustici quanto a quelli minimal.
Questo tipo di pavimentazione risponde anche a un’esigenza etica. Non richiedendo legno naturale, contribuisce alla tutela delle foreste, riducendo l’impatto ambientale rispetto ai parquet tradizionali. Molti produttori, già da ora, inseriscono in catalogo collezioni green, realizzate con materie prime riciclate o provenienti da filiere certificate.
Nel 2025, chi sceglie un pavimento effetto legno cerca una soluzione solida, riconoscibile e coerente, che metta d’accordo estetica, prestazioni tecniche e sostenibilità.
Tra marmo e cemento, la superficie diventa struttura visiva
In parallelo al legno, cresce la richiesta di pavimenti in gres effetto marmo, scelti soprattutto per ambienti luminosi e di rappresentanza. Le superfici bianche, beige o venate riflettono la luce, allargano visivamente gli spazi e restituiscono un senso di eleganza pulita. Questa tendenza si osserva nei soggiorni, negli ingressi ampi, nelle sale da pranzo e nei contesti commerciali, come showroom o boutique.

Il vantaggio è duplice: da un lato si ottiene un impatto visivo simile a quello del marmo vero, dall’altro si evitano problemi di porosità, macchie e manutenzione. Il gres effetto marmo può essere lavato con detergenti comuni e non richiede trattamenti periodici. È anche compatibile con impianti di riscaldamento a pavimento, dettaglio non secondario nei progetti più moderni.
All’estremo opposto, si colloca il grigio cemento, emblema del gusto industriale e delle nuove estetiche urbane. Questo pavimento, pur nel suo aspetto essenziale, porta con sé una forza visiva marcata, che si sposa bene con arredi metallici, linee pulite e ambienti senza troppi ornamenti. Si vede spesso in loft, studi creativi, bar e abitazioni dallo stile contemporaneo.
Le superfici in cemento, vere o simulate in gres, sono robuste, resistenti ai graffi, adatte al calpestio frequente. Il colore, che va dal grigio perla al grafite, crea un contrasto neutro con cui giocare sul piano dell’arredo, senza imporre limiti.
Il successo di marmo e cemento rispecchia una duplice esigenza: avere un materiale forte e affidabile, ma anche capace di comunicare identità. Per questo entrambi si confermano tra le opzioni più ricercate da architetti e committenti nel 2025.