
Attenzione a dormire con lo smartphone sul comodino - (cinezapping.com)
Una pratica diffusa come quella di dormire con il telefono in carica vicino al letto potrebbe nascondere insidie per la salute
Insidie ben più gravi di quanto si pensi. Secondo un recente studio condotto dai British Scientists, l’abitudine di lasciare il telefono sotto carica durante la notte accanto al cuscino è associata a un aumento del rischio di sviluppare malattie importanti. Ma qual è il meccanismo che lega l’uso notturno del cellulare a queste patologie metaboliche? Ecco cosa emerge dalla ricerca e quali sono le raccomandazioni degli esperti per tutelare il proprio benessere.
La chiave di volta di questo collegamento risiede nella produzione di melatonina, l’ormone regolatore del ciclo sonno-veglia. In un ambiente buio e privo di interferenze, la secrezione di melatonina aumenta, favorendo un sonno profondo e rigenerante. Tuttavia, le radiazioni elettromagnetiche emesse dal telefono quando è in carica sembrano interferire con questo processo naturale. Lo studio britannico rileva che un telefono in standby rilascia una radiazione di circa 2,3 Milligauss (mG), che sale a 3,4 mG durante la ricarica. Questi valori, seppur bassi, possono influire negativamente sulla qualità del sonno se il dispositivo è posizionato a distanza ravvicinata: a soli 5 centimetri la radiazione è di 1 mG, dimezzandosi a 10 e ulteriormente a 15 cm (rispettivamente 0,5 e 0,3 mG).
Studi scientifici e conferme sul legame tra luce, sonno e metabolismo
L’esposizione costante a queste radiazioni durante la notte ridurrebbe la produzione di melatonina, causando un sonno frammentato o di scarsa qualità. Di conseguenza, questo squilibrio nel ritmo circadiano può portare a un’alterazione del metabolismo, con un aumento della resistenza all’insulina e una maggiore predisposizione a malattie come obesità e diabete.

Questa correlazione non è stata individuata solo dai ricercatori britannici. Già nel 2014, studi condotti dall’Università di Granada e dall’Università di Manchester avevano evidenziato come l’uso notturno di dispositivi elettronici, soprattutto quelli che emettono luce blu, possa incidere negativamente sul metabolismo e favorire l’aumento di peso.
Un ulteriore studio statunitense ha inoltre evidenziato come l’esposizione alla luce durante il sonno possa aumentare la resistenza all’insulina, una condizione che precede l’insorgenza del diabete di tipo 2, aggravando ulteriormente il quadro metabolico.
Alla luce di queste evidenze, gli esperti raccomandano alcune precauzioni semplici ma efficaci per ridurre l’impatto negativo del telefono durante la notte. Innanzitutto, è bene spegnere completamente il dispositivo oppure, se ciò non è possibile, posizionarlo ad almeno 15 centimetri di distanza dal corpo, preferibilmente in un’altra stanza.
Molti italiani, tuttavia, continuano a dormire con il cellulare sul comodino, spesso in carica, per comodità o per utilizzarlo come sveglia. Questa abitudine, pur diffusa, potrebbe compromettere la qualità del riposo e, a lungo termine, la salute metabolica.
I valori di radiazione elettromagnetica, pur diminuendo con la distanza, implicano che anche chi tiene il telefono sul comodino troppo vicino al cuscino potrebbe essere esposto a livelli sufficienti per disturbare la produzione di melatonina. La luce blu emessa dagli schermi, inoltre, rappresenta un ulteriore elemento di disturbo per il ritmo circadiano.
Il legame tra la qualità del sonno e il metabolismo è ormai un dato consolidato. Disturbi del sonno cronici, anche di lieve entità, sono associati a un maggior rischio di sviluppare disturbi metabolici, tra cui obesità e diabete di tipo 2. La melatonina non solo regola il ciclo sonno-veglia, ma ha anche un ruolo nel controllo del metabolismo energetico.