
Grossi cambiamenti per l'isola spagnola - cinezapping.com
Tenerife è una delle mete turistiche più ambite degli ultimi anni, ma le cose stanno per cambiare.
Ci sono luoghi che sembrano scolpiti nell’immaginario collettivo, perfetti e immutabili, dei veri e propri giardini dell’Eden a nostra disposizione. Ma anche i paradisi, col tempo, iniziano a scricchiolare sotto il peso delle troppe attenzioni, specialmente quando vengono invasi da turisti disattenti e disinteressati.
Quando l’incanto rischia di svanire, scatta allora la necessità di proteggersi e di proteggere questi paradisi terrestri dalla distruzione causata dal turismo. Tenerife è uno degli esempi più recenti di quanto sta accadendo, un lembo di terra che l’eccesso ha danneggiato e trasformato malamente.
Addio Tenerife, le nuove leggi per il turismo
La perla delle Canarie, lancia un allarme, spiagge affollate, sentieri presi d’assalto e abitanti esasperati, l’isola e la sua popolazione stanno soffrendo. Ma Tenerife non si arrende ed è pronta a reagire, per salvaguardare il proprio benessere, è pronta adire basta al turismo d’assalto.

Dopo un primo trimestre del 2025 da record con oltre 4,3 milioni di visitatori internazionali, si è deciso di prendere seri provvedimenti riguardo il problema. Niente più accesso libero nei luoghi più fragili, limiti giornalieri, prenotazioni obbligatorie e persino una nuova tassa ecologica, sono i cambiamenti imposti ai turisti.
Le prime immagini hanno fatto il giro del mondo e parlano chiaro, come i manifestazioni con gli striscioni e lo slogan “Le Canarie hanno un limite”. Intere piazze, piene di residenti in allarme, un segnale forte che le autorità non hanno potuto ignorare, un movimento civile a cui si è dovuto rispondere nella maniera corretta.
Le proteste si moltiplicano e l’emergenza ha molti volti, carenza idrica, affitti inaccessibili per i locali, aumento del traffico e danni agli ecosistemi. Il turismo, da risorsa, è diventato una sfida da governare con intelligenza e lungimiranza, pena il rischio di perdere sé stessi nel marasma.
Ad aprile le danze, come si suol dire, è Anaga, il Parco Rurale nel nord dell’isola, un luogo di natura selvaggia e villaggi silenziosi. L’accesso sarà ora contingentato, saranno vietati i pullman in alcune zone e verrà deciso un numero massimo di turisti giornalieri fissato a inizio anno.
La nuova linea, condivisa anche dal governo spagnolo, prende esempio da quanto già avvenuto ad Alicante e Barcellona, che hanno istituito leggi simili. In queste zone anche le restrizioni sugli affitti turistici e le imposte di soggiorno sono state aumentate, per dare un segnale forte ed efficace alla popolazione.