
Benzina a metà prezzo, il trucco tedesco che ti fa risparmiare un sacco di soldi - cinezapping.com
Risparmiare fino a 40 centesimi al litro con il “pieno alla tedesca” è possibile. Ecco come funziona il metodo dell’Automobile Club tedesco per ridurre i consumi e tagliare i costi del carburante.
Nel 2025 il prezzo della benzina resta alto, e per milioni di automobilisti italiani ogni litro conta. Il caro carburanti continua a pesare sulle spese quotidiane, costringendo molti a cercare metodi concreti per risparmiare alla pompa. Dalla Germania arriva un sistema semplice ma efficace che, se seguito con costanza, può abbattere i costi anche di 40 centesimi al litro. Un risparmio non banale, specie su percorsi lunghi o per chi usa l’auto ogni giorno. Il metodo si chiama “pieno alla tedesca” e non è un trucco magico: si tratta di un insieme di accorgimenti pratici, consigliati dall’Adac, l’Automobile Club tedesco. Non servono prodotti speciali né modifiche al motore, ma un approccio più razionale e attento alla guida e alla manutenzione.
Come funziona davvero il pieno alla tedesca
Il primo principio riguarda la scelta del distributore. Evitare i rifornimenti lungo le autostrade è una delle regole base: in queste zone i prezzi sono mediamente più alti per mancanza di concorrenza e posizione strategica. L’Adac consiglia di fare il pieno in anticipo, quando si ha margine, così da non doversi accontentare del primo prezzo disponibile. Il secondo punto è lo stile di guida. Una guida “eco”, con velocità costante e senza frenate brusche, riduce i consumi. Vale soprattutto in città, ma anche in extraurbano fa la differenza. Molti sottovalutano poi la pressione delle gomme: viaggiare con pneumatici sgonfi aumenta il consumo in modo significativo. Il controllo regolare della pressione è quindi una misura essenziale, non solo per sicurezza ma anche per efficienza.

Un altro aspetto spesso trascurato riguarda il peso del veicolo. Caricare il baule in eccesso, specie per viaggi lunghi, comporta un maggior dispendio di carburante. Svuotare l’auto dagli oggetti inutili può sembrare banale, ma secondo l’Adac è una delle pratiche più sottovalutate. Anche solo 20 o 30 chili in meno fanno una differenza sul lungo periodo. Ultimo accorgimento: usare il climatizzatore con criterio. Non si tratta di eliminarlo, ma di non abusarne: temperature eccessivamente basse o uso continuo a bassa velocità fanno aumentare i consumi senza reali benefici.
Climatizzatore e consumi: cosa succede davvero
Il clima in auto è uno dei fattori più discussi quando si parla di consumi. Le auto moderne lo gestiscono meglio rispetto ai vecchi modelli, ma questo non significa che non incida. L’aumento può variare tra il 5% e il 20%, a seconda della temperatura impostata, del tipo di veicolo e delle condizioni di guida.
L’Adac consiglia di non impostare temperature glaciali, soprattutto nelle giornate più calde. Il sistema deve lavorare di più, e questo si riflette sul motore. Anche l’ingresso di aria calda dall’esterno peggiora l’efficienza del climatizzatore. Meglio raffreddare l’abitacolo gradualmente e utilizzare la modalità ricircolo, che mantiene la temperatura interna senza sforzi eccessivi.
C’è poi la questione finestrini aperti: a basse velocità possono rappresentare un’alternativa, ma sopra i 70-80 km/h è l’effetto opposto. L’aerodinamica peggiora e il veicolo consuma di più. In questi casi, meglio usare il clima con moderazione piuttosto che spalancare i finestrini. Anche qui, la manutenzione dell’impianto incide: filtri puliti, gas controllato e un impianto efficiente aiutano a limitare i consumi.
Con queste abitudini, il risparmio si accumula giorno dopo giorno. Non servono rinunce drastiche, ma un modo più consapevole di fare rifornimento e guidare, che molti in Germania hanno già adottato. L’automobilista italiano medio, ancora poco incline a questi dettagli, potrebbe ottenere vantaggi importanti semplicemente cambiando qualche abitudine.