
Bonus 110, il commercialista spiega come fare i lavori senza spendere quasi niente -cinezapping.com
Il Governo conferma la fine del Superbonus: chi ristruttura casa può contare su incentivi alternativi per il risparmio energetico e il comfort abitativo.
Le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni su un possibile ritorno del Superbonus 110% sono state seccamente smentite dal Ministero dell’Economia. Alcune voci, rilanciate anche sui social, avevano lasciato intendere una possibile marcia indietro dell’esecutivo sul provvedimento eliminato a inizio legislatura. Ma i fatti raccontano altro: non esiste alcun piano per riportare in vita il controverso incentivo edilizio. La misura, introdotta nel 2020 per favorire l’efficientamento energetico degli edifici, rimane archiviata, almeno per ora.
Niente Superbonus: confermata la linea dell’Esecutivo
Il Governo Meloni, fin dalla campagna elettorale del 2022, aveva promesso la rimozione del Superbonus, considerato troppo oneroso per la finanza pubblica. La promessa è stata mantenuta. Le fonti istituzionali parlano chiaro: nessun ripensamento, nessuna modifica dell’attuale quadro normativo. Le voci che indicavano un possibile ritorno dell’aliquota al 110% sono state definite “infondate” e “fuorvianti”.

Non è prevista, quindi, alcuna proroga o rilancio del vecchio sistema di detrazione, che in passato aveva generato una forte espansione del comparto edile, ma anche criticità nella gestione delle risorse e dei crediti fiscali. Il quadro attuale si basa su incentivi meno impattanti per il bilancio statale ma comunque efficaci, rivolti soprattutto a chi desidera migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni con strumenti più sostenibili dal punto di vista economico.
Gli incentivi attivi: Ecobonus e bonus casa al 50%
Chi oggi decide di rinnovare casa può fare affidamento su altre misure attive. Tra queste, spicca l’Ecobonus 50%, applicabile a numerosi interventi di riqualificazione energetica, come l’installazione di impianti a pompa di calore, sostituzione di vecchi condizionatori, pannelli solari termici o infissi ad alta efficienza. La detrazione viene suddivisa in dieci rate annuali e può essere richiesta anche per lavori senza opere murarie rilevanti.
In parallelo, è ancora valido il bonus ristrutturazioni al 50%, previsto dall’articolo 16-bis del TUIR, che copre anche la semplice installazione di condizionatori in abitazioni private. È sufficiente che l’intervento rientri nella manutenzione straordinaria. Non è necessario che si tratti di una ristrutturazione completa. Questo incentivo è accessibile anche in assenza di un impianto preesistente e senza obbligo di sostituzione.
Il nuovo corso degli incentivi fiscali cerca di mantenere alta l’attenzione sulla sostenibilità, pur evitando le distorsioni che avevano caratterizzato la gestione del Superbonus. I fondi pubblici sono ora indirizzati verso interventi mirati, meno complessi da gestire e con effetti concreti sia per il singolo contribuente che per l’ambiente. Chi pianifica lavori in casa nel 2025 ha dunque diverse possibilità concrete per abbattere i consumi energetici e migliorare la qualità dell’abitazione, senza dover attendere il ritorno di misure straordinarie ormai archiviate.