
IMU, cambia la tassa (www.cinezapping.com)
Quest’anno l’attenzione si concentra in particolare sulle esenzioni disponibili per categorie vulnerabili come anziani e disabili.
Con l’avvicinarsi della scadenza del 16 giugno 2025, data in cui i contribuenti italiani devono versare la prima rata dell’IMU, il tema delle esenzioni fiscali è tornato al centro del dibattito. Questo tributo, ovvero l’Imposta Municipale Propria, colpisce principalmente i proprietari di immobili, incluse seconde case e abitazioni principali di lusso. Tuttavia, quest’anno l’attenzione si concentra in particolare sulle esenzioni disponibili per categorie vulnerabili come anziani e disabili.
Esenzioni per anziani e disabili
La legge italiana prevede che l’IMU non sia applicabile all’abitazione principale, definita come l’unità immobiliare in cui il proprietario e i membri del suo nucleo familiare hanno la residenza anagrafica e dimorano abitualmente. Tuttavia, la situazione si complica per quegli anziani o disabili che, a causa di necessità di assistenza, vivono in strutture di ricovero. Questi individui possono ritrovarsi con un immobile inattivo, originariamente considerato abitazione principale.

La Legge n. 160/2019 affronta questa problematica all’articolo 1, comma 74, stabilendo che i Comuni possono decidere di esentare dal pagamento dell’IMU gli immobili di proprietà di anziani o disabili residenti in istituti di cura, a condizione che tali immobili non siano affittati. È importante notare che, in caso di possesso di più unità immobiliari, l’esenzione si applica esclusivamente a una di esse.
Per ottenere l’esenzione, i contribuenti devono seguire alcuni passaggi fondamentali. Innanzitutto, è necessario verificare che il proprio Comune abbia deliberato l’assimilazione dell’immobile all’abitazione principale. Questa informazione è consultabile sul sito del Ministero dell’Economia o sul sito web del proprio Comune. Inoltre, la residenza dell’anziano o del disabile deve essere stata trasferita nella struttura assistenziale, e l’immobile non deve essere stato locato a terzi. Se l’anziano o il disabile possiede più immobili, l’esenzione sarà valida solo per uno di essi.
Un aspetto interessante riguarda i coniugi non autosufficienti che risiedono in abitazioni diverse. Fino a poco tempo fa, la normativa prevedeva che per beneficiare dell’esenzione, l’intero nucleo familiare dovesse risiedere nello stesso immobile. Tuttavia, la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 209 del 13 ottobre 2022, ha stabilito che ogni coniuge ha diritto all’esenzione per l’immobile in cui risiede, indipendentemente dalla residenza dell’altro.
Questa interpretazione è stata confermata dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 4292/2025, chiarendo che non è più necessario che i coniugi vivano nello stesso immobile per godere degli stessi benefici fiscali. Questa novità rappresenta un passo avanti significativo nella semplificazione della normativa e nell’ampliamento dei diritti fiscali per le coppie.
In sintesi, il panorama dell’IMU per il 2025 si presenta complesso ma ricco di opportunità per i contribuenti in situazioni particolari, come anziani e disabili. La possibilità di esenzioni, la recente evoluzione giurisprudenziale e la necessità di documentare correttamente la propria situazione patrimoniale sono aspetti che ogni contribuente dovrebbe considerare attentamente. Con le scadenze imminenti, è fondamentale per i proprietari di immobili informarsi adeguatamente, verificare i requisiti e, se necessario, richiedere il supporto di un professionista per garantire il rispetto delle normative fiscali.