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INPS: arrivano 5 anni di contributi gratis. Chi si ritroverà la pensione d’oro senza sforzo

INPS: arrivano 5 anni di contributi gratisArrivano 5 anni di contributi gratis - cinezapping.com

Le prossime settimane saranno cruciali per monitorare l’efficacia di questa iniziativa, che si conferma come una delle più rilevanti.

Con un’iniziativa che ha suscitato grande attenzione, l’INPS ha introdotto una misura che consente a molti lavoratori di riscattare fino a cinque anni di contributi previdenziali non versati, facilitando così un’uscita anticipata dal mondo del lavoro e un incremento dell’importo pensionistico.

Questo importante intervento si inserisce nel quadro normativo aggiornato dalla Legge n. 213 del 2023, che ha prorogato e ampliato la cosiddetta “pace contributiva”, una possibilità nata con la riforma del 2019.

La pace contributiva: un’opportunità per chi ha periodi contributivi mancanti

L’INPS ha previsto che, per il biennio 2024-2025, i lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) e alle gestioni sostitutive o speciali, così come alla gestione separata, possano riscattare fino a cinque anni di contributi non versati.

Questa agevolazione è valida solo per i periodi intercorsi tra il 1° gennaio 1996 e il 31 dicembre 2023, purché tali periodi non siano già coperti da contribuzione obbligatoria, figurativa, volontaria o da altri riscatti pensionistici.

L’istituto del riscatto riguarda in particolare i lavoratori che, per motivi differenti – quali inoccupazione, aspettativa o formazione fuori corso – hanno accumulato “buchi” contributivi.

INPS: arrivano 5 anni di contributi gratis

I lavoratori fortunati – cinezapping.com

L’obiettivo è quello di permettere loro di anticipare la pensione e aumentare la base contributiva su cui calcolare l’assegno pensionistico, offrendo così un forte incentivo a chi desidera mettere ordine nella propria posizione previdenziale.

Requisiti e modalità di riscossione

Per poter accedere a questa facilitazione, il richiedente deve essere già titolare di pensione al momento della domanda e non deve possedere anzianità contributiva antecedente al 31 dicembre 1995. Nel caso in cui emergano contributi anteriori a questa data, il riscatto viene automaticamente annullato e l’importo versato restituito senza interessi.

Il costo del riscatto viene calcolato con il metodo contributivo, applicando l’aliquota vigente sul reddito degli ultimi dodici mesi di lavoro. Sebbene non sia un’operazione gratuita, il pagamento può essere dilazionato fino a un massimo di 120 rate mensili, con importo minimo di 30 euro ciascuna, e senza applicazione di interessi.

Tuttavia, la rateizzazione non è sempre possibile: non può essere concessa se il riscatto è finalizzato all’ottenimento rapido della pensione, se è condizione per autorizzare versamenti volontari o se si richiede durante una rateizzazione già in corso. Inoltre, la domanda può essere presentata anche dai superstiti del lavoratore o, in alcuni casi, da parenti entro il secondo grado.

Impatto per i pensionandi e prospettive future

Questa misura rappresenta un vero e proprio “regalo” dell’INPS per migliaia di lavoratori che si trovano in una posizione contributiva “a macchia di leopardo” e che desiderano accedere prima al trattamento pensionistico. L’opportunità di riscattare fino a cinque anni di contribuzione permette di colmare lacune che spesso impediscono o ritardano l’accesso ai benefici previsti dalla normativa previdenziale.

Nel contesto delle continue modifiche normative e delle riforme pensionistiche, questa proroga e ampliamento della pace contributiva si inserisce come un intervento significativo per rendere più fluido il passaggio alla pensione, soprattutto per categorie di lavoratori con carriere discontinue o interrotte.

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