Categories: News

Jafar Panahi condannato a sei anni di reclusione

Davvero una brutta storia quella che ci arriva dall’Iran. Una storia di odio, speranza di libertà, repressione e boicottaggio. Un grave danno al mondo del cinema ma soprattutto un grave torto subito da un essere umano: Jafar Panahi, uno dei più noti e talentuosi registi iraniani è stato condannato a sei anni di reclusione e venti senza poter occuparsi di prodotti cinematografici. La sua colpa?Aver protestato contro il regime iraniano. La corte d’appello confermando la sentenza iniziale ha ufficialmente decretato la “fine”cinematografica del regista.
Jafar Panahi

 Il cineasta iraniano si era apertamente schierato contro il governo di Ahmadinejad, dirigendo un film che raccontava della violenta ondata di proteste dopo la seconda riedizione del Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran. Il processo è stato seguitissimo sia in patria (molti hanno protestato per le vie di Teheran) che all’estero, dove Panahi ha ricevuto solidarietà e attestati di stima.

Panahi è considerato un regista innovativo appartenente alla Nouvelle Vague iraniana e molto celebre a causa della sua satira affilata come un coltello. Iniziò la carriera con lo stupendo “Il palloncino bianco” (da una sceneggiatura di Kiarostami), una struggente storia infantile che gli valse la vittoria della Camera d’or a Cannes. Osannato all’estero, si aggiudica anche il Leone d’oro per “Il cerchio”, boicottato in patria, dove i suoi film “non sono graditi”. Opere come “Oro Rosso” (ancora sceneggiato da Kiarostami) e “Offside” sono state vietate dal governo di Ahmadinejad. Attento alla condizione della donna nella cultura islamica, si è sempre dimostrato come uno dei registi più attaccato alla sua terra ma paradossalmente per questo odiato. Proprio perché non vengano a galle determinate situazioni, nonostante si parli di cinema. Perché quello di Panahi è un mondo in cui fiction e realtà vanno a braccetto, si fondono e diventano una sola verità. Forse non assoluta ma, sicuramente, le sue sono pellicole che vanno dritte al cuore, sono stati d’animo trasportati sullo schermo, sono denuncia di un sistema errato. La condanna di Panahi è una sconfitta per tutti, anche per Ahmadinejad, che dopo le violenti proteste del 2009, dimostra, ancora una volta, di mal sopportare ogni cosa possa ledere la sua immagine. Anche se si tratta di un film. Anche se si tratta di arte.

alessandro ludovisi

Recent Posts

Anticipazioni Tradimento: Yeşim incastrato, lo spoiler agghiacciante dalla Turchia

Nelle nuove puntate della serie turca Tradimento, si apre un capitolo cruciale nella vita di…

10 ore ago

Netflix gratis puoi averlo ed in modo legale: l’escamotage furbissimo

Accedere a Netflix gratuitamente in modo legale è possibile grazie a una combinazione intelligente di…

12 ore ago

Bonus 110, il commercialista spiega come fare i lavori senza spendere quasi niente: una rivoluzione incredibile

Il Governo conferma la fine del Superbonus: chi ristruttura casa può contare su incentivi alternativi…

14 ore ago

Assegno di inclusione, il rischio di dover restituire somme di denaro è dietro l’angolo: INPS senza pietà

Cresce il numero di beneficiari che potrebbero dover restituire l’Assegno di Inclusione a causa di…

19 ore ago

Spiagge più belle ed economiche d’Europa, qui con meno di un caffè ti accomodi in prima fila

Praia da Falésia in Portogallo conquista il primo posto, seguita dalla Spiaggia dei Conigli in…

21 ore ago

La Promessa, spoiler al 21 giugno: addio per sempre al volto amatissimo?

Arrivano le nuove anticipazioni delle puntate della popolare soap spagnola La Promessa, in onda su…

23 ore ago