Nell’Italia rurale, dove gli ulivi dominano il paesaggio e scandiscono i ritmi della vita, esistono borghi che conservano tradizioni antiche.
Questi piccoli centri abitati, spesso poco frequentati dal turismo di massa, rappresentano l’anima autentica del nostro Paese: un’Italia che sopravvive grazie all’impegno quotidiano di agricoltori e frantoiani, e alla sacralità di un prodotto prezioso, definito “Oro Verde”: l’olio extravergine d’oliva.
La vita quotidiana in questi borghi è scandita dalla potatura, dalla raccolta delle olive e dalla lavorazione in frantoio. Qui la tradizione non è un elemento folkloristico ma una vera e propria attività economica, con annate favorevoli e altre più difficili, rischi e soddisfazioni, e un legame profondo con la natura e il territorio circostante. Le abitazioni sono spesso silenziose, segno della diaspora verso le città, ma chi rimane si adopera per mantenere viva la comunità e la cultura locale.
Il fascino autentico dei borghi dell’olio
Tra i borghi che si distinguono per la produzione e la cultura dell’olio d’oliva spicca Trevi, in Umbria, un comune di 7.926 abitanti situato nella provincia di Perugia. Questo paese, che fa parte del circuito de I Borghi più Belli d’Italia e di Città dell’Olio, è immerso in una “Fascia Olivata” che si estende tra Assisi e Spoleto, caratterizzata da uliveti terrazzati su colline calcaree. Trevi è un esempio emblematico di come la produzione dell’olio sia un’attività concreta, lontana dal folklore, che si può scoprire visitando i frantoi locali dove ancora si utilizzano le macine tradizionali.
Il territorio, che si estende dal fondovalle fino ai rilievi montani del Monte Brunette e Monte Serano, offre un paesaggio fatto di ulivi secolari, terra polverosa e odore intenso di olio nuovo. Il turismo qui è legato al lavoro stagionale e all’esperienza diretta, con visite guidate e degustazioni che permettono di conoscere i pregi e i difetti delle diverse annate.
A Trevi si conserva anche un ulivo ultramillenario, uno dei più antichi dell’Umbria, situato presso l’abbazia benedettina di Bovara, legato alla figura di Sant’Emiliano, il patrono locale, che secondo la tradizione venne martirizzato proprio legato a una giovane pianta di ulivo. Questa simbologia sottolinea il profondo legame tra territorio, fede e tradizione agricola.
I percorsi dell’oleoturismo tra Liguria, Lazio, Sardegna, Toscana e Puglia
L’esperienza dell’oleoturismo si estende anche in altre regioni italiane, dove piccoli borghi conservano viva la tradizione dell’olivicoltura e offrono una forma di turismo legata al contatto diretto con la natura e la cultura locale.
In Liguria, i “7 borghi liguri dell’olio” – tra cui Pietrabruna, Lucinasco e Villa Faraldi – sono immersi nei coltivi di ulivo taggiasco, con visite guidate agli uliveti e ai frantoi e degustazioni che permettono di conoscere da vicino la produzione tipica della regione.
Nel Lazio, Trevignano Romano si distingue per un’esperienza che unisce natura e lavoro agricolo: pedalare tra gli uliveti che si affacciano sul lago di Bracciano e osservare le fasi di spremitura delle olive nei frantoi locali. L’olio extravergine qui è il risultato di mani esperte e di un territorio ricco di storia.

Trevignano Romano(www.cinezapping.com)
In Sardegna, il borgo di Bosa si sviluppa lungo un fiume tra colline ricoperte di ulivi, dove le aziende agricole offrono percorsi turistici tra uliveti, frantoi e degustazioni guidate, evidenziando l’intima relazione tra il prodotto e il suo territorio.
Nel cuore della Toscana, Pienza si distingue non solo per la sua architettura rinascimentale ma anche per gli uliveti che la circondano, veri e propri laboratori a cielo aperto dove si organizzano visite e degustazioni di olio extravergine, rendendo possibile un’immersione totale nella cultura agricola senese.
Infine, in Puglia, Molfetta è un altro centro dove l’oleoturismo si concretizza tra colline e uliveti, con la possibilità di partecipare direttamente alla raccolta durante la stagione giusta e di degustare oli che raccontano la storia di un territorio baciato dal mare.
Questi borghi rappresentano i volti diversi di un’Italia nascosta, fatta di persone che ogni giorno lavorano la terra con dedizione e passione, mantenendo viva una tradizione millenaria che è anche una risorsa economica e culturale fondamentale. L’olio extravergine d’oliva qui non è solo un prodotto, ma il simbolo di un legame profondo tra uomo, natura e memoria storica.

I borghi degli ulivi (www.cinezapping.com)






