
Scarpe in lavatrice, da quando ho scoperto questo pulsante non le lavo più a mano - cinezapping.com
Scarpe perfette senza spendere un euro: il trucco domestico che salva lavatrice e calzature.
Spesso le scarpe, che indossiamo ogni giorno e che attraversano con noi stagioni, strade e situazioni diverse, finiscono per essere trascurate proprio nel momento in cui ne avrebbero più bisogno: quello della pulizia. C’è chi le porta in lavanderia spendendo cifre non sempre leggere, chi le lava a mano con risultati discutibili, e chi – temendo danni – evita di metterle in lavatrice. Ma un trucco semplice esiste, e arriva da chi di pulizie se ne intende davvero: Mattia, conosciuto online per i suoi consigli pratici e realistici, ha mostrato un metodo a costo zero, alla portata di tutti.
Il ruolo fondamentale del sacchetto da bucato
Secondo Mattia, il vero protagonista di questo metodo è il sacchetto da bucato: non quello qualsiasi, ma quello in tessuto traspirante, pensato per proteggere i capi delicati. Usato correttamente, evita che le scarpe colpiscano violentemente le pareti del cestello e danneggino l’interno della lavatrice.
L’uso corretto inizia dalla scelta del sacchetto: deve essere abbastanza largo da contenere comodamente le scarpe, ma non tanto da lasciarle muovere troppo. Una volta inserite, è importante rimuovere polvere e residui grossolani, magari con una spazzola o un panno leggermente inumidito. Questo riduce il carico di sporco che finirebbe direttamente nell’acqua, migliorando il risultato finale.

Chi ha provato a lavare scarpe senza protezione ha spesso dovuto fare i conti con graffi nel cestello, suole deformate o cuciture rovinate. Usare un sacchetto è una precauzione semplice ma efficace, che estende anche la vita della lavatrice. Il consiglio è di tenere sempre uno di questi sacchetti a portata di mano, soprattutto se in casa ci sono bambini, sportivi o semplicemente amanti delle passeggiate all’aperto.
Detergenti, temperatura e asciugatura: i passaggi chiave
Una volta pronte, le scarpe devono essere lavate con le giuste impostazioni. Mattia consiglia un programma delicato a 30 gradi, impostando la centrifuga a massimo 1200 giri. Temperature alte o cicli troppo energici rischiano di rovinare colle, tessuti, rinforzi interni. Nel cassetto dei detersivi, l’ideale è versare un detergente neutro o per capi delicati. In presenza di odori forti o batteri, si può aggiungere una piccola quantità di candeggina delicata, senza esagerare.
L’asciugatura è spesso la fase più trascurata, ma è quella che fa la differenza. Se si ha un’asciugatrice, va usata solo con un programma per delicati, altrimenti è meglio optare per l’asciugatura all’aria. In un ambiente ventilato e illuminato, le scarpe asciugano in modo naturale, senza deformarsi. La luce del sole, oltre ad aiutare l’asciugatura, ha un leggero effetto antibatterico, utile per mantenere le scarpe fresche e prive di cattivi odori.
È importante non forzare i tempi: se le scarpe restano umide troppo a lungo, aumenta il rischio di muffe. Basta un supporto di carta all’interno o un vecchio asciugamano per assorbire l’umidità nei primi minuti dopo il lavaggio.
Seguire questa procedura, ormai collaudata da chi ha fatto della pulizia una piccola scienza quotidiana, significa risparmiare senza rinunciare a risultati di qualità. Un paio di scarpe curate, pulite, ben asciugate non solo durano di più, ma raccontano meglio chi le indossa. E spesso basta solo un sacchetto giusto, un programma delicato e un po’ di pazienza.