
Quanto prendono di pensione le casalinghe? - (cinezapping.com)
Pensione per le casalinghe senza contributi. Scopri le opportunità di sostegno economico disponibili in Italia
Se ti stai chiedendo quanto prende di pensione una casalinga senza contributi, è fondamentale chiarire che, in assenza di versamenti previdenziali, non è possibile accedere a una pensione tradizionale. Tuttavia, esistono forme di sostegno economico specificamente pensate per coloro che non hanno accumulato contributi, come l’assegno sociale erogato dall’INPS.
In questo articolo, approfondiremo le diverse opzioni disponibili per le casalinghe e le implicazioni di una vita dedicata alla cura della famiglia senza un’adeguata copertura previdenziale.
Quanto prende di pensione una casalinga senza contributi?
La domanda cruciale è: quanto prende di pensione una casalinga senza contributi? La risposta è piuttosto semplice: senza contributi versati, non esiste una pensione per casalinghe nel senso tradizionale del termine. La pensione casalinghe, infatti, è una prestazione previdenziale che può essere ottenuta solo da chi ha effettuato versamenti volontari al Fondo Casalinghe gestito dall’INPS. Questo fondo è stato creato per riconoscere e sostenere il lavoro di cura e assistenza svolto in ambito familiare, che spesso non è retribuito e, quindi, non genera contributi pensionistici.

Per coloro che non hanno mai versato contributi previdenziali e hanno superato l’età pensionabile, esiste la possibilità di richiedere l’assegno sociale. Questa prestazione, a differenza della pensione, non è legata ai contributi versati, ma si basa su requisiti anagrafici, di residenza e di reddito.
Nel 2025, l’importo dell’assegno sociale è fissato a 538,68 euro al mese per tredici mensilità. Questa cifra rappresenta un sostegno economico minimo, che può essere insufficiente per coprire le spese di una vita dignitosa. Per i beneficiari che hanno superato i 70 anni, l’importo può arrivare fino a 739,83 euro mensili, riconoscendo così un maggior bisogno economico legato all’età avanzata. È importante sottolineare che questi importi rimangono fissi e non aumentano in base agli anni di lavoro o ai contributi versati, poiché non si tratta di una pensione contributiva.
Per poter beneficiare di questa pensione, è necessario che la casalinga abbia versato almeno cinque anni di contributi al Fondo Casalinghe e abbia raggiunto l’età pensionabile, attualmente fissata a 67 anni. I contributi possono essere versati in modo volontario e sono calcolati su una base imponibile fissa. Questo significa che, pur accumulando diritto a una pensione, l’importo finale sarà generalmente modesto, ma comunque superiore all’assegno sociale.
Chi non si è mai iscritta o non ha mai versato contributi al Fondo Casalinghe non può aspettarsi di ricevere una pensione vera e propria. Questa situazione crea un divario significativo tra le donne che hanno avuto la possibilità di versare contributi e quelle che, per vari motivi, non hanno potuto farlo.
Per le casalinghe che si trovano in una situazione di mancanza di contributi previdenziali, ci sono alcune strade da considerare per migliorare la propria posizione. Una delle opzioni più pertinenti è quella di iniziare a versare contributi volontari, qualora si abbia ancora l’età utile e le risorse economiche per farlo. L’INPS permette infatti alle casalinghe di iscriversi al Fondo Casalinghe e di versare contributi in modo volontario. Questa scelta, sebbene possa comportare un impegno economico costante, può garantire un futuro pensionistico migliore.
In alternativa, chi non ha contributi e ha superato i requisiti anagrafici può valutare la richiesta dell’assegno sociale, che rappresenta l’unico supporto economico disponibile in assenza di una pensione. Per ottenere assistenza e informazioni personalizzate, è consigliabile rivolgersi a un patronato o direttamente all’INPS, dove si possono anche verificare le soglie di reddito e la documentazione necessaria.