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Stufetta elettrica, altro che basso consumo: quanto ti costa ogni ora accesa

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Stufetta elettrica, quanto costa davvero usarla? Ecco che cosa è bene sapere per fare una scelta più consapevole. 

Ogni anno, con l’arrivo dei primi freddi, nelle case italiane si ripete la stessa scena. Termostati che oscillano, plaid tirati fuori dagli armadi e discussioni familiari su come riscaldare al meglio i propri ambienti senza spendere cifre esorbitanti. Il motivo è sempre lo stesso: le bollette. Il riscaldamento, ormai, pesa come non mai sul bilancio domestico, e così milioni di famiglie cercano di capire come affrontare l’inverno senza vedere il contatore correre troppo veloce.

C’è chi giura di aver trovato la soluzione definitiva, come la coperta elettrica, la stufa a pellet, il termoventilatore portatile, e chi invece riscopre sistemi antichi come le borse dell’acqua calda o i tappeti isolanti. Altri ancora puntano su tecnologie più moderne, come i pannelli a infrarossi o le pompe di calore. Il ventaglio di alternative, insomma, non manca. Ma non sempre ciò che appare economico lo è davvero.

Prendiamo a esempio la stufetta elettrica, fedele compagna di tanti inverni. Piccola, pratica, pronta all’uso: sembra la soluzione perfetta per scaldare in fretta una stanza. Eppure, dietro quel tepore immediato si nasconde una realtà ben diversa. Pochi si fermano a calcolare quanto incida davvero sulla bolletta un’ora di utilizzo. Ed è proprio qui che molti scoprono di aver trasformato, inconsapevolmente, una scelta di risparmio in un salasso energetico. Perché, quando si parla di calore domestico, non tutto ciò che scalda conviene davvero.

La stufetta elettrica conviene davvero? Ecco quanto ti costa ogni ora di utilizzo

Quando arriva il freddo e si accende la stufetta elettrica per scaldare il proprio ambiente, pochi si fermano davvero a pensare a quanto costi quell’ora di tepore. Eppure, dietro l’apparente semplicità del gesto, si nasconde un piccolo ma significativo esercizio di matematica domestica.

Stufetta elettrica, altro che basso consumo

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Perché il consumo di una stufa elettrica non è mai uguale per tutti: dipende da una serie di variabili che, sommate tra loro, possono fare una grande differenza a fine mese.

Tutto parte dalla potenza dell’apparecchio, espressa in watt: più è alta, più energia consuma per ogni ora di funzionamento. Una stufetta compatta da 400 watt, per esempio, richiede circa 0,4 kWh all’ora, mentre un modello più potente da 2.000 watt arriva fino a 2 kWh nello stesso tempo. Tradotto in bolletta, significa che un’ora di calore può costare da pochi centesimi fino a oltre 80 centesimi, a seconda del contratto energetico.

Ma la potenza non è tutto. A incidere sono anche la durata di utilizzo, l’efficienza del dispositivo e l’isolamento della casa. In un ambiente ben coibentato, il calore si disperde più lentamente e la stufa lavora meno, mentre in stanze grandi o con spifferi costanti, l’assorbimento cresce inevitabilmente.

Il calcolo del consumo si può semplificare con una formula elementare: potenza, espressa in watt, moltiplicata per il tempo, espresso in ore, tutto diviso per 1000. Una regola apparentemente banale, ma che spesso dimentichiamo, sedotti dal conforto immediato del calore. Eppure, conoscere questi numeri è il primo passo per usare la stufetta in modo più consapevole, e per scaldarsi senza mandare in fumo il portafoglio.

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