
La beffa dei gettoni d’oro(Fonte: Instagram @lereditatv) (www.cinezapping.com)
Il celebre quiz televisivo L’Eredità ha da sempre affascinato il pubblico italiano, ma recentemente ha sollevato polemiche.
Molti concorrenti, dopo aver vinto, si sono trovati di fronte a una realtà inaspettata: i premi non vengono erogati immediatamente e, sorprendentemente, non sono in forma di denaro liquido, ma di gettoni d’oro.
La partecipazione a quiz televisivi offre la possibilità di vincere un montepremi in denaro, un’idea che ha attratto gli italiani fin dagli anni ’50. Programmi come Reazione a catena, Affari Tuoi e L’Eredità continuano a richiamare una vasta platea di partecipanti, desiderosi di migliorare la propria situazione economica. Tuttavia, la realtà dietro le quinte è ben diversa da quella che i concorrenti si aspettano.
I telespettatori più attenti hanno notato che i premi assegnati ai vincitori sono presentati come gettoni d’oro, un aspetto che ha sollevato un acceso dibattito. Invece di ricevere un assegno in denaro subito dopo la vittoria, i partecipanti devono attendere fino a sei mesi per ricevere il loro premio, e in una forma non immediatamente convertibile in contante. Questo processo complesso ha portato a delusione e malcontento tra i concorrenti.
Un processo complesso
Dopo la partecipazione al quiz, solo gli aventi diritto possono ricevere i premi, che arrivano sotto forma di monili d’oro contrassegnati dal logo della Rai. Sebbene i gettoni d’oro possano sembrare affascinanti, richiedono ulteriori passaggi per essere convertiti in denaro. Il loro valore è legato al prezzo dell’oro sul mercato al momento della richiesta di conversione, creando incertezze per i concorrenti.
In aggiunta, la tassazione rappresenta un altro aspetto critico. La Rai trattiene il 22% di IVA sul valore dei premi e si applica una tassazione statale intorno al 20%. Per convertire i gettoni in denaro, i concorrenti devono affrontare una commissione aggiuntiva del 5%. Questo si traduce in un importo finale che può risultare quasi dimezzato rispetto al valore iniziale del montepremi.

L’uso dei gettoni d’oro risale agli anni ’50, quando le vincite in denaro erano considerate gioco d’azzardo e regolamentate in modo rigoroso. Anche se nel 2018 il Tar del Lazio ha aperto a una maggiore flessibilità, autorizzando l’assegnazione di premi in denaro liquido, la Rai ha scelto di mantenere la tradizione dei gettoni d’oro. Questo approccio non solo conserva una certa aura di nostalgia, ma risulta anche più vantaggioso per l’emittente.
In un contesto in cui la trasparenza è sempre più richiesta, la situazione di L’Eredità solleva interrogativi importanti. I concorrenti, spesso entusiasti durante il programma, rischiano di sentirsi delusi quando scoprono che la loro vincita è meno immediata e accessibile di quanto sperassero. Critiche sui social media evidenziano il disappunto per una dinamica che sembra penalizzare i vincitori.
L’argomento ha acceso un dibattito più ampio sulla natura dei quiz televisivi e sulle aspettative dei concorrenti. In un’epoca in cui la velocità e la trasparenza sono valori fondamentali, è lecito chiedersi se format come L’Eredità possano continuare a mantenere il loro fascino senza rivedere le politiche di premiazione. La questione diventa ancora più rilevante considerando che molti partecipanti sperano di migliorare la propria situazione economica, e scoprire che il premio non è immediato può risultare una profonda delusione.