
dopo anni di servizio ci lascia il noto giornalista - cronologia.com
Un addio che ha sconvolto molti appassionati di giornalismo, dopo decenni non vedremo più il suo volto in RAI, ma rimangono ancora dei misteri.
Così, quasi senza clamore, sottovoce, se ne va uno dei volti più amati in RAI, un esempio del giornalismo, con decenni di esperienza sulle spalle. Una vita dedicata al giornalismo, raccontando di storie che parlano di sfide, coraggio e cambiamenti profondi, una vita per così dire, dedicata all’informazione.
Fare il giornalista non è mai stato un mestiere facile, tra pressioni interne, cambiamenti politici e una crescente precarietà, è diventato un lavoro come un altro. Mantenere la propria integrità e l’indipendenza della propria voce è sempre più complesso, ma c’è chi ha fatto di tutto pur di riuscirci.
Andrea Vianello lascia la RAI
Esempio lampante è Andrea Vianello, giornalista RAI da ormai quasi 40 anni che da pochi giorni ha annunciato il suo addio all’emittente nazionale. Questo 25 aprile, tramite il suo profilo social sulla piattaforma X, ha comunicato la notizia ai fan, con un messaggio semplice e diretto, come il suo giornalismo.

“Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia’ Rai” ha scritto. Dopo quasi quarant’anni Vianello si allontana e nonostante l’eleganza e la sobrietà dell’annuncio, sono subito emerse le prime polemiche riguardo questo allontanamento.
Stando a quanto commentato dal Consiglio di Redazione del TG3, non si sarebbe trattato di un “accordo consensuale”, come detto dallo stesso Vianello. Il giornalista, piuttosto, sarebbe stato costretto, messo in condizioni tali da spingerlo a lasciare il proprio ruolo, si parla addirittura di estromissione forzata.
Non un vero e proprio accordo quindi, ma più una stretta, un morsa che ha creato un clima di svuotamento e isolamento attorno al giornalista. Dopo anni di servizio con programmi di successo come Mi manda Rai3 e Agorà, fino ad arrivare ai vertici dell’emittente, Vianello viene ora messo alla porta.
Stando sempre alle dichiarazioni del Consiglio di Redazione del TG3, le pressioni sarebbero arrivate da molto in alto, rendendo l’allontanamento di Vianello un scelta politica. La figura di Vianello sarebbe stata scomoda per qualcuno, che forse non gradiva le sue posizioni giornalistiche mirate esclusivamente alla ricerca della verità
Oggi il suo addio alla Rai apre a nuovi interrogativi, sulla salute dell’emittente nazionale, ma più in generale, sullo stato dell’informazione in Italia. Che sembra subire sempre più pressioni “dall’alto”, invece di rimanere libera e scevra da superflui ideologismi politici.