Curiosità boromir

Published on Aprile 16th, 2015 | by Alessandro Testa

0

Le 10 frasi più banali dei film (Parte 1)

A metà tra un capolavoro e una “cagatx pazzesca“, il cinema americano propone da sempre un’infinità di film scontati e senza capo né coda. Sono quelle pellicole di cui è composto gran parte del panorama cinematografico: quei film horror, di azione e le commedie che poco hanno da offrire dal punto di vista di storia e dialogo.

Concentrandoci su quest’ultimo, Cinezapping è andato alla ricerca delle frasi più banali che possono aiutarvi a capire quando è il momento di scappare dal cinema, o cambiare canale. Così, se la prossima volta che vedrete un film uno dei personaggi pronuncerà una di queste frasi, capirete di trovarvi in questa “zona grigia” molto poco originale.

1 – “Se le torci un solo capello, io…”

I puntini di sospensione non sono un caso: il protagonista non finisce mai la frase. D’altronde non saprebbe che dire, visto che mentre la sua amica (con cui alla fine nascerà una storia d’amore, è sicuro) è finita chissà dove tra le grinfie dei nemici, lui generalmente sta legato come un salame ad una sedia. Di solito la scena si svolge così: la scena inizia con lui che si trova già sulla sedia. Dopo essere stato preso a botte tutto il tempo dai cattivi, uscendone solo con qualche graffietto sul volto, arriva il cattivo-dei-cattivi a spiegargli che hanno catturato anche la sua amica. Lui è talmente infervorato che si permette di urlargli la suddetta minaccia agitandosi sulla sedia. E com’è giusto che sia, solo per aver detto una banalità simile, prende altri schiaffi. Quelli dello spettatore.

2 – “Sono orgoglioso di te”

La frase conclusiva di ogni teen movie che si rispetti. Il protagonista (o la protagonista) è riuscito dopo tante peripezie a raggiungere il suo obiettivo: ha vinto il campionato di football/è diventata reginetta del ballo di fine anno/ha sgominato una banda di rubagalline, o qualcosa di simile. Nella scena finale qualcuno arriverà sempre a ricordargli quanto sia speciale e meraviglioso. Ed ecco che scatta la frase banale, un tenero abbraccio e qualche lacrimuccia.

Una Spia al Liceo

3 (o 2 Bis) – “La mamma sarebbe fiera di te”

Restiamo sempre nei film per teenager (Foto sopra: “Una Spia al Liceo”, capolavoro con Miley Cyrus), ma stavolta ci addentriamo in qualcosa di più sofisticato e drammatico. Uno dei genitori della protagonista – generalmente è una ragazza – è venuto a mancare quando lei era piccola. Si fa menzione del fatto solo a inizio film per poi dimenticarcene per 90 minuti e riproporlo (per ricordarlo) nella scena finale, quella strappalacrime.
La ragazza ha appena fatto qualcosa di sensazionale (vedi esempi in frase 1), tutti sono orgogliosi di lei e la stanno festeggiando, quando a un certo punto arriva il padre, parte la musica sdolcinata, c’è un attimo di silenzio imbarazzato e poi… colpo di scena, le dice la frase che ben conosciamo: “la mamma sarebbe fiera di te”. La figlioletta proprio non se l’aspettava, e nemmeno noi!

4 – “Te la caverai”

Test clinici condotti senza alcuna coscienza su cuccioli di panda hanno dimostrato che ascoltare questa frase aumenta a livello esponenziale la possibilità che si muoia all’istante. Dire una cosa simile in un momento di enorme difficoltà equivale quasi sicuramente a far precipitare la situazione. Non c’è frase che porti più sfiga di questa in un film. Il malcapitato è steso a terra gravemente ferito e il gufo gli sta sopra a ripetergli che andrà tutto bene e se la caverà. I registi, molto sapientemente, fanno un’inquadratura in primo o primissimo piano nascondendo agli occhi degli spettatori le mani del morente che strizzano il cavallo dei pantaloni.

5 – “Prendi me, piuttosto! Prendi me!”

Il film prenderebbe una piega bellissima se davvero accettassero la proposta. “Ok, prendiamo te”, e giù di scudisciate, botte da orbi e giochi erotici con Mr. Grey. Invece no, perché quello che urla una cosa simile lo fa solo per fare bella figura. La porta magari si è già chiusa da qualche secondo e l’eroe sta solo urlando per salvarsi la coscienza ed essere a posto con se stesso. E fa pure la faccia disperata, il bastardone!
Avviso per chi vive nella vita reale: queste cose accadono solo nei film. Se provate anche voi a urlare cose di questo tipo, non è escluso che i cattivi accettino lo scambio. Nel caso in cui voi siate quello che è stato preso per primo, non sperate che il vostro amico dica una cosa simile. E’ la vita vera, bellezza!

Continua con la Parte 2…

 

Tags: , , ,


About the Author

Avatar di Alessandro Testa

Scrittore per diletto, appassionato di libri, scrittura creativa, film e pallone. Polemico di natura, sognatore, pragmatico, incoerente. Astenersi perditempo.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Back to Top ↑