News Dustin Hoffman regista in Quartet

Published on Novembre 2nd, 2017 | by sally

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Anche Dustin Hoffman accusato di molestie sessuali

Come dicevamo all’inizio, lo scandalo che ha travolto Harvey Weinstein ha aperto un vero e proprio vaso di Pandora e il numero degli accusati e delle vittime aumenta.

Ultimo, in ordine cronologico, poche ore dopo le accuse a Brett Ratner, è Dustin Hoffman. Le accuse stavolta arrivano dalla scrittrice Anna Graham Hunter e i fatti risalgono al 1985. La donna, allora stagista sul set di “Morte di un commesso viaggiatore” sostiene di essere stata palpata da Dustin Hoffman e di aver ricevuto avances in diverse occasioni. Anna Graham Hunter sostiene di aver parlato con un suo superiore all’epoca, che però le disse che per il bene della produzione avrebbe fatto meglio a non raccontare niente. Nella sua lettera rivela alcuni dettagli del comportamento di Dustin Hoffman:

Mi ha chiesto di fargli un massaggio ai piedi nel mio primo giorno di set, e io non l’ho fatto. Flirtava apertamente, mi palpava il sedere, parlava di sesso davanti a me. Una mattina sono andata nel suo camerino a prendere l’ordine per la colazione; mi ha guardato, ha fatto un gran sorriso e si è preso il suo tempo. Poi mi ha detto: “Vorrei un uovo sodo, e un clitoride alla coque”. Il suo entourage è scoppiato in una risata. Io sono rimasta senza parole. Sono andata in bagno a piangere.

La Hunter ha raccontato anche di aver scritto lettere a una sua amica all’epoca, alla quale aveva rivelato altri episodi. Inizialmente la donna si sentiva lusingata per le attenzioni dell’attore ma quando si è fatto più insistente non le ha apprezzate. Dopo la lettera pubblicata da Hollywood Reporter sono arrivate anche le scuse di Hoffman tramite The Guardian:

Ho il massimo rispetto delle donne e mi dispiace terribilmente che qualsiasi cosa io possa aver fatto possa averla messa in una situazione spiacevole. Mi dispiace. Non riflette ciò che sono.

Dustin Hoffman oggi ha 80 anni ed è uno degli attori più acclamati e amati di Hollywood. La questione delle denunce tardive apre a numerosi quesiti e il caos scatenatosi post-Weinstein fa sorgere alcune riflessioni. Sì, è giusto denunciare, ma è bene anche distinguere di caso in caso, partendo dal presupposto che le molestie rimangono molestie e non c’è alcun dubbio che non vadano assecondate. Al di là del fatto che non è comprensibile quanto senso possa avere parlare di storie avvenute oltre 30 anni fa, quanto è utile parlarne in pubblico solo oggi, anche se di mezzo non ci sono ricatti e minacce come nel caso di Harvey Weinstein?

In queste stesse ore è riemerso un altro “vecchio” caso, quello di Casey Affleck. La polemica su di lui si era placata solo pochi mesi fa, dopo la vittoria dell’Oscar per “Manchester by the sea“. Nel 2010 l’attore, fratello di Ben Affleck, è stato accusato di molestie sessuali e comportamenti inopportuni da due donne che avevano lavorato con lui per “Joaquin Phoenix – Io sono qui!“. Le due cause si sono risolte con il ritiro delle accuse da parte delle vittime ma l’Academy è stata criticata per aver consegnato l’Oscar a Casey Affleck. In queste ore è spuntata una petizione che ha già raccolto migliaia di firme per non far partecipare l’attore agli Oscar 2018. Dopo l’esclusione di Harvey Weinstein dall’Academy, in molti sostengono che Affleck e altri colleghi accusati (vedi Spacey, Hoffman, Ratner) dovrebbero essere esclusi dalla cerimonia.

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