
Superbonus 110: sarà disponibile anche per il 2026 - Cinezapping.com
Sarà possibile richiedere anche per il 2026 il Superbonus 110% ma solo con questi requisiti: i proprietari possono esultare.
Un’importante novità per i proprietari di immobili nelle regioni dell’Italia centrale colpite dai terremoti a partire dal 24 agosto 2016: il Superbonus 110% è stato prorogato per il prossimo anno grazie al Decreto Legge n. 95 del 2025, noto come “Omnibus”.
Questa estensione interessa specificamente gli interventi edilizi nei territori di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, con una serie di condizioni e vincoli che ne regolano l’applicazione.
Proroga del Superbonus 110% nelle zone terremotate: cosa cambia
La proroga conferma la possibilità di usufruire della detrazione fiscale al 110% fino al 31 dicembre 2026, ma solo per quegli interventi che rispettano precise condizioni normative e temporali. In particolare, la misura si applica esclusivamente alle aree dichiarate in stato di emergenza a seguito degli eventi sismici e ai relativi immobili danneggiati. Una condizione imprescindibile per accedere all’agevolazione è che la richiesta di contributo per la ricostruzione sia stata presentata a partire dal 30 marzo 2024. Questo vincolo temporale rappresenta un discrimine fondamentale: le domande presentate prima di tale data non potranno beneficiare della proroga e quindi non avranno diritto al bonus al 110% per gli interventi realizzati nel 2026.
Il provvedimento è contenuto nell’articolo 4, comma 2, del DL 95/2025, che richiama quanto già previsto dall’articolo 2, comma 3-ter.1, del DL 11/2023, il quale stabilisce criteri specifici per l’accesso al superbonus in situazioni emergenziali e particolari. Per poter usufruire del Superbonus 110% nel 2026, il decreto prevede che venga esercitata una delle due opzioni alternative all’anticipo diretto della spesa: la cessione del credito o lo sconto in fattura, entrambe modalità che consentono di trasferire il vantaggio fiscale a soggetti terzi, evitando quindi l’anticipo del costo da parte del contribuente. Tuttavia, permane un’importante incertezza interpretativa riguardo alla possibilità di usufruire della detrazione diretta nella dichiarazione dei redditi per il 2026.
Il testo normativo infatti menziona esplicitamente solo le due opzioni alternative, lasciando aperto il dubbio se la detrazione diretta sia ammessa o preclusa. La questione attende chiarimenti ufficiali dall’Agenzia delle Entrate o un intervento correttivo normativo, indispensabile per una pianificazione certa degli interventi da parte dei contribuenti. Un altro aspetto rilevante riguarda la deroga al cosiddetto “blocco delle opzioni”, ovvero la limitazione alla possibilità di cedere il credito o di ottenere lo sconto in fattura, in vigore dal 17 febbraio 2023 e che aveva ridotto drasticamente le modalità agevolative per i bonus edilizi.

Grazie alla modifica introdotta nel DL 95/2025, gli immobili danneggiati nei comuni terremotati potranno continuare a usufruire di queste opzioni, purché la richiesta per il contributo alla ricostruzione sia stata effettuata dopo il 30 marzo 2024. Oltre ai vincoli temporali e procedurali, il Superbonus 110% nelle zone colpite dai terremoti è subordinato a requisiti tecnici stringenti. Gli interventi devono riguardare immobili che risultino danneggiati dagli eventi sismici, con l’attestazione del nesso causale tra il danno e il terremoto.
Questa attestazione viene fornita dalla scheda AeDES (Agibilità e Danno nell’Emergenza Sismica), che classifica gli edifici danneggiati in base alla gravità del danno: categoria B (temporaneamente inagibili), categoria C (parzialmente inagibili) o categoria E (totalmente inagibili). Solo gli immobili rientranti in queste classificazioni possono beneficiare della detrazione. Inoltre, è fondamentale che la detrazione non si sovrapponga ai contributi pubblici per la ricostruzione. Il superbonus si applica esclusivamente alla quota di spesa residua a carico del contribuente, ossia quella che eccede l’importo del contributo riconosciuto dallo Stato. In questo modo si evita qualsiasi forma di sovra-compensazione.
Il quadro normativo, quindi, definisce con precisione i confini di applicazione del superbonus in questo contesto emergenziale, garantendo supporto fiscale ai proprietari di immobili danneggiati, ma allo stesso tempo tutelando l’equilibrio tra agevolazioni e contributi pubblici. Le novità introdotte dal Decreto Omnibus rappresentano dunque un significativo passo avanti per la ricostruzione post-sisma e per le politiche di incentivazione edilizia nelle regioni più colpite, ma lasciano aperti alcuni nodi interpretativi che potrebbero richiedere ulteriori interventi da parte delle autorità competenti nel corso del 2025.