Interviste Gomorra Denise Perna

Published on Giugno 18th, 2014 | by Alessandro Testa

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“Gomorra – La serie”, intervista all’attrice Denise Perna

Denise ha un viso che non si dimentica facilmente: bello, angelico e solare. Proprio come il suo personaggio, la giovane e innocente “Manu“, apparso in uno dei più sconvolgenti episodi di “Gomorra – La serie“, forse il più violento della stagione.
Chiamata a rievocare una vera storia di cronaca nera – l’assassinio nel 2004 della 22enne Gelsomina Verde – la giovane attrice campana ha stupito per la sua toccante interpretazione nei panni di una delle tante vittime della camorra. In una scena da brividi con Marco D’Amore – che per intensità e realismo rimarrà indelebile nella memoria degli spettatori -, Denise Perna ha dimostrato grandi doti recitative, immergendosi in un ruolo tutt’altro che facile fornendogli al contempo tragicità e dignità.

Manu (Denise Perna) e Danielino (Vincenzo Sacchettino)

Manu (Denise Perna) e Danielino (Vincenzo Sacchettino)

Un talento naturale, insomma, come sembra avere gran parte del sorprendente cast di “Gomorra – La serie“.

Noi di Cinezapping l’abbiamo contattata per sapere qualcosa di più sul suo conto e per farci raccontare le sue impressioni. Scopriamo allora chi è Denise Perna, 16 anni e ballerina di Hip Hop.

D: Benvenuta, Denise. E innanzitutto grazie per la tua gentile disponibilità. Cosa facevi prima di recitare nella serie?

R: Ho 16 anni e come tutte le ragazze della mia età la giornata si divede tra impegni scolastici, vita sociale e familiare: una quotidianità tranquilla, quant’è vero che mai avrei potuto immaginare di vivere un’esperienza del genere.

 

D: E’ la tua prima esperienza come attrice, o ne avevi avute altre in passato?

R: E’ stata la mia prima esperienza, dato che prima d’allora non avevo mai mostrato interesse per il mondo dello spettacolo, né tanto meno per la recitazione.

 

D: Non sei l’unica in famiglia ad aver fatto tv, non è così?

R: Mio fratello Davide ha lavorato in un talent show su un canale per bambini: faceva parte del cast dei ballerini, ma più che per lavoro l’ha fatto per passione verso la danza.

 

D: Come sei entrata nel cast di “Gomorra – La serie”? Come è partito tutto?

R: E’ stata una cosa improvvisa, difficile da realizzare anche successivamente. Quando ricevetti la notizia che ci sarebbero stati dei provini per un ruolo nella serie, l’idea di partecipare non mi sfiorò neanche, anche perché non avevo mai provato a recitare, se non davanti lo specchio di camera mia. Ho esitato fino all’ultimo e poche ore prima del provino ho deciso di partecipare. La cosa che più ricordo è che, prima di entrare, dovetti imparare la parte in pochi minuti, perchè un po’ per inesperienza, un po’ per ingenuità, pensavo avessimo la possibilità di leggere le battute dal copione. Quindi si può dire essere stata una cosa improvvisa, un po’ “arrangiata”. Eppure non mi ero mai divertita tanto.

 

D: Per te una breve, ma intensa apparizione nei panni di Manu, una delle tante vittime innocenti della camorra. E’ stato difficile interpretare questo ruolo?

R: E’ stato difficile… no, è stato entusiasmante. Come prima esperienza non potevo richiedere personaggio migliore. Mi ci sono ritrovata molto in Manu, nel suo lato combattivo, testardo, dignitoso di lottare per ciò in cui crede, a costo della vita, che sia per amore, per innocenza o per il giusto. L’unica parte forse più complicata di questo personaggio, reso amabile anche da questo, sono le sue due sfaccettature: una Manu sorridente, piena di vita, forse l’unico tra i personaggi che trasmettesse allegria; uccisa e seviziata in modo tanto atroce.

 

D: Conoscevi la storia di Gelsomina Verde, la ragazza a cui si ispira il tuo personaggio?

R: Non bene. Conoscevo la vicenda in modo molto generico, troppo poco da collegare inizialmente il mio personaggio alla sua storia. Ma poi, nel mio piccolo, ho cercato di informarmi su come erano andati realmente i fatti e sapere che quello che raccontavo era realmente successo ha fatto sì che il mio impegno aumentasse ancora di più.

D: Che rapporto avevi con il tuo “aguzzino” Marco D’Amore, che nella serie interpreta lo spietato Ciro Di Marzio?

R: Con Marco ho avuto la possibilità di lavorarci poco, esclusivamente per due scene violente, e un aggettivo che indubbiamente devo affidargli è: premuroso. Ricordo quanta preoccupazione aveva per paura di farmi realmente male durante la tortura e ricordo quanto lavoro abbiamo fatto per accoppiare sicurezza e realismo con l’aiuto degli stuntmen.

 

D: Molti non hanno apprezzato il fatto che si parlasse della camorra a Napoli ed hanno fortemente criticato la Serie perchè ritengono metta in cattiva luce la città. Tu che ne pensi?

R: E’ stata una questione su cui mi sono accanita molto. Penso siano accuse infondate, causate da ristrettezze mentali e dall’incapacità di molte persone di cogliere il vero nocciolo dell’argomento. La vera grandezza di “Gomorra” è stata proprio quella di sfatare questo luogo comune della camorra a Napoli e di farci capire che la camorra non è solo Napoli, Scampia, o provincia, ma si ramifica ovunque. Ci fa capire quanto si estende facilmente e quanto è grande come sistema. E se si vuole aprire una discussione su questo fenomeno, credo non si debba accusare chi decide di raccontare una realtà tanto presente, ma bensì la quella popolazione che ad un’ennesima conferma non ha la dignità di imporsi contro questo sistema.

 

D: Cosa ti riserba il futuro? Hai intenzione di proseguire la tua carriera d’attrice?

R: Così come si è presentata quest’occasione, spero se ne presentino altre e spero di vivere anche queste con lo stesso spirito. Per ora vivo la mia quotidianità di sempre, poi non si sa mai cosa riserba il futuro. Le mie braccia sono aperte a qualsiasi esperienza.

Denise Perna

Denise Perna

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Scrittore per diletto, appassionato di libri, scrittura creativa, film e pallone. Polemico di natura, sognatore, pragmatico, incoerente. Astenersi perditempo.



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