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Published on Settembre 20th, 2012 | by sally

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L’intervallo: due interviste dal film di Leonardo Di Costanzo

Uscito lo scorso 5 settembre, “L’intervallo” è un film diretto da Leonardo Di Costanzo, regista di Ischia che divide la sua vita tra Napoli e Parigi, che ha dedicato parte della sua carriera soprattutto alla realizzazione di documentari.

Questa la trama del film e di seguito l’intervista alla sceneggiatrice Mariangela Barbanente:

Un ragazzo, una ragazza rinchiusi in un enorme edificio abbandonato di un quartiere popolare. L’uno deve sorvegliare l’altra. Lei è la prigioniera, lui è obbligato dal capoclan di zona a fare da carceriere.Malgrado la giovane età, ambedue sono troppo cresciuti. Veronica si comporta da donna matura e spregiudicata, Salvatore da ometto che deve badare al lavoro e alla tranquillità. Così, di fronte alla violenza di quella reclusione, i due giovani hanno reazioni diverse: Veronica scalpita e si ribella; Salvatore è più remissivo e accomodante, non si sa se per paura o per realismo. Sono entrambe vittime ma è come se ognuno desse la colpa all’altro della propria reclusione. Col passare delle ore, però, l’ostilità tra i due si trasforma in un’inevitabile intimità, fatta di scoperte e di confessioni reciproche. Tra le mura di quel luogo isolato e spaventoso, Veronica e Salvatore trovano il modo di riaccendere i sogni e le suggestioni di un’adolescenza messa troppo in fretta da parte.I due ragazzi vivono così un improvviso intervallo dalle loro esistenze precocemente adulte, tentati alla fine di trasformare quella fuga fantastica in una vera evasione prima che la banda venga a presentare a Veronica il proprio verdetto. Un racconto d’amore spezzato, di poesia calpestata, per narrare le difficoltà di essere adolescenti nella periferia violenta di una metropoli contemporanea. Il primo film “fiction” di Leonardo Di Costanzo, talento del cinema del reale europeo.Scritto con Mariangela Barbanente e Maurizio Braucci, autore di punta della nuova narrativa italiana e sceneggiatore, oltre ad altri, dei film Gomorra e Reality di Matteo Garrone..

A parlare del film è stato anche il fonico Christophe Giovannoni, che ha partecipato al progetto grazie alla produttrice svizzera Tiziana Soudani, mentre ha incontrato Di Costanzo solo poco prima delle riprese del film:

Ci siamo trovati a girare in uno splendido spazio. Le stanze erano grandi, su dei larghi corridoi, abbiamo dovuto ascoltare questi spazi, apprezzare le differenti acustiche, gli attori improvvisavano dentro questi spazi e spesso le inquadrature dovevano essere larghe per permetterlo.E’ stato quindi fondamentale comprendere la sceneggiatura e contemporaneamente il tipo di inquadrature e l’architettura della scenografia.In piu’ lo spazio si trova vicino alla pista dell’aereoporto di Napoli con gli aerei che decollavano sulle nostre teste. Ne abbiamo parlato a lungo con Leonardo e siamo arrivati alla conclusione che avremmo dovuto utilizzare questi aerei piuttosto che subirli. Così quando un aereo passava gli attori avrebbero dovuto continuare a recitare con l’aereo e io avrei dovuto registrarne il suono insieme ai loro dialoghi. Il problema è che non potevamo certo far comparire 30 aerei nel film…

Giovannoni ha spiegato anche come ricreare un buon suono all’interno di un film:

Non penso che ci siano dei segreti particolari per realizzare al meglio il suono di un film, la chiave è spesso nella capacità di adattarsi alle diverse stuazioni, nel dialogo con il regista e il resto della troupe. Ed essere tenaci difendendo le proprie idee, forse lasciar passare dei piccoli dettagli, ma essere al contempo inflessibili su altri aspetti.

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