Recensioni Nuovopostere3trailerperNine

Published on Febbraio 4th, 2010 | by sally

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Nine: la recensione

Nine: la recensione sally
Voto CineZapping

Summary: Atmosfera onirica tipicamente felliniana che forse Rob Marshall non ha saputo riportare perfettamente sottoforma di musical.

4.25

Film Grandioso


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Ideato da Arthur Kopit su testi e musiche di Mauri Yeston, il musical “Nine” si ispira al capolavoro di Federico Fellini, “8½“.  Il musical debuttò nel 1982, ottenendo successo a Broadway. Nel 2010 Rob Marshall lo ripropone in versione cinematografica, avvalendosi di un cast eccezionale. Rob Marshall di musical ne sa già qualcosa, infatti nel 2003 si è aggiudicato la statuetta d’oro per “Chicago“, come miglior film.

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Locandina di “Nine”

“Nine” è incentrato sulla vita del regista Guido Contini, ma soprattutto sul suo rapporto con le donne che fanno parte del suo mondo. Il titolo del musical è un riferimento al personaggio di Guido da bambino, che ha nove anni e che appare diverse volte nel film, come alter-ego del regista, interpretato dal piccolo Giuseppe Spitaleri. Nel cast figurano una splendida Penelope Cruz, nei panni di Carla, che nell'”8½” di Fellini era interpretata da Sandra Milo e che riesce ad entrare perfettamente nella parte, forse suscitando anche più simpatia dell’interprete del film originale. Sicuramente la scena che rimane più impressa è quella della “telefonata dal Vaticano”, in cui la Cruz si esibisce in un balletto sensuale che manda il regista, di cui è l’amante, fuori di testa. Guido Contini, in “8½” Guido Anselmi, è interpretato da Daniel Day-Lewis, messo a dura prova dall’inevitabile confronto con Marcello Mastroianni. Daniel Day-Lewis non manca di fascino e da prova di grande professionalità, sfoggiando un accento italiano abbastanza convincente, al contrario di gran parte del resto del cast. La moglie di Guido, Luisa, è interpretata da Marion Cotillard, dall’aspetto dolce e fragile. Si tratta di una donna paziente, che soffre per amore di un marito troppo preso dal suo mondo, dai suoi sogni e dalle sue innumerevoli donne, ma che in fondo capisce di amare solo lei. Tra queste la mamma, ormai morta, con la quale Guido ha spesso lunghe conversazioni, interpretata da Sofia Loren. La musa di Guido Contini è, però, Claudia, interpretata da Nicole Kidman, che al contrario di quanto si pensi, non ha un ruolo propriamente centrale nel film, ma che ancora una volta dimostra di avere un buon talento canoro. Buona interpretazione anche per Kate Hudson, che interpreta la sexy Stephanie Necrophorus, giornalista di Vogue e che rimarrà sicuramente impressa per il trascinante brano “Cinema Italiano”. Notevole l’interpretazione di Judi Dench, alias Liliane La Fleur, presenza indispensabile nella vita del regista. Per quanto riguarda il cast italiano troviamo Ricky Tognazzi nei panni del produttore, amico di Guido e tipicamente italiano. Marginale l’interpretazione di Martina Stella e di Alessia Piovan, così come anche quella di Valerio Mastandrea, portiere dell’albergo in cui alloggia Guido, alla ricerca di un’ispirazione. Guido Contini infatti è un regista affermato che però non riesce a trovare un’ispirazione per un nuovo film. Decide di dar vita ad un nuovo ed atteso film, ma stressato e confuso, sfugge alla stampa e si trova ingarbugliato tra le relazioni con le sue diverse donne. Il titolo è “Italia”, il regista e la produzione promettono la rinascita di Guido Contini, ma il progetto va in fumo. Come per “8½” si tratta di un film nel film, in cui le relazioni del regista si confondono con i suoi pensieri, in un’atmosfera onirica tipicamente felliniana che forse Rob Marshall non ha saputo riportare perfettamente sottoforma di musical. I brani sono trascinanti, almeno per la maggior parte. Sicuramente quello di maggior successo sarà “Be Italian”, interpretato da Fergie, nel ruolo della Saraghina. La troviamo infatti un pò in sovrappeso, tra i ricordi in bianco e nero del regista. Nel complesso un lavoro ben riuscito, nonostante alcune leggere imperfezioni sulle quali si può sorvolare, considerando che è destinato all’inevitabile confronto con uno dei più grandi capolavori di Federico Fellini e del mondo del cinema.

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