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Published on Novembre 20th, 2023 | by Giuseppe Guerrasio

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Tom Cruise oltre Mission Impossible

Uno dei volti più noti del cinema Hollywoodiano tra gli anni ’80 e 2000 è senza dubbio Tom Cruise: l’attore è diventato una delle più note star internazionali grazie a ruoli iconici in pellicole action. Dal pilota Pete Mitchell, protagonista del cult Top Gun e del suo seguito Maverick, all’apparentemente immortale Ethan Hunt, agente della CIA che nei tanti film della serie Mission Impossible è sempre riuscito a salvare le situazioni più disperate. Eppure, sebbene la critica lo consideri uno dei più importanti volti degli action movie del cinema recente, Tom Cruise ha interpretato diversi altri personaggi meno celebrati: nonostante la predilezione per l’azione, insomma, non mancano ruoli a loro volta iconici.

Il primo fra questi è, senza dubbio, Eyes Wide Shut, ultimo film del cineasta Stanley Kubrick uscito postumo nel 1999. Nella pellicola Tom Cruise recita insieme alla sua compagna di allora, Nicole Kidman, interpretando anche nella finzione una coppia: quella composta da due agiati newyorchesi, parte della buona borghesia cittadina ma in crisi nei loro rapporti personali. L’intera pellicola, basata sul romanzo di Arthur Schnitzler “Doppio Sogno”, è basata sulle fantasie di tradimento reciproche, che nel caso del protagonista, il dottor William Harford, lo conducono fino a inquietanti feste in maschera segrete. Tra le tematiche fondamentali vanno annoverate le dinamiche di coppia messe in scena in diverse circostanze, culminando nelle battute che chiudono il film.

Altro ruolo fondamentale nella filmografia dell’attore è poi quello di Charlie Babbitt, venditore di auto di lusso losangelino interpretato in Rain Man, del 1988. L’intera narrazione ruota attorno ai rapporti tra due fratelli, Charlie e Raymond, affetto da autismo e interpretato da Dustin Hoffman: Charlie, una volta al corrente dell’esistenza del fratello, decide di ottenerne l’affido in maniera da poterne gestire la porzione della cospicua eredità paterna. In particolar modo, il percorso di Charlie è una crescita che parte da punti particolarmente bassi nei quali è intenzionato esclusivamente a sfruttare Raymond. La scena del casinò di Las Vegas è significativa: Charlie porta Raymond a un tavolo da blackjack, con l’intenzione di approfittare delle sue straordinarie dote mnemoniche per vincere. Come ben sanno gli appassionati di casinò si tratta di un gioco particolarmente strategico, che ancora oggi è presente nelle più importanti piattaforme specializzate: queste ormai hanno reso i casino digitali la forma di intrattenimento più diffusa. Riguardo il blackjack, quello offerto dai casinò online rende inutile il conteggio delle carte, ma non cambia nulla delle strategie del blackjack, che premiano gli approcci più mnemonici: proprio questo è l’aspetto cinicamente sfruttato da Charlie, che nel fratello vede un facile mezzo per avere successo. La scena mette in mostra il momento più basso del rapporto tra Charlie e Raymond, destinato a evolversi di pari passo alla maturazione di Charlie.

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Impossibile non citare poi Minority Report, pellicola del 2002 diretta da Steven Spielberg e basata sull’omonimo racconto di uno dei massimi scrittori di fantascienza, Philip K. Dick. Nel film l’attore interpreta il capitano John Anderton, responsabile della sezione Precrimine della polizia: nel fantascientifico futuro del 2054 i crimini sono impediti arrestando il colpevole prima che possa compiere l’atto, grazie alle visioni che hanno tre soggetti precognitivi. Il sistema, sperimentale ma promettente, viene messo in dubbio quando una visione mostra il protagonista commettere un omicidio: proprio sulla comprensione dell’intero sistema si basa la fantascientifica trama del film. Tra le scene celebri, sicuramente quella che dà il nome al film: qui Anderton apprende che talvolta uno dei tre soggetti può avere una visione lievemente diversa dagli altri due, archiviata di conseguenza come rapporto di minoranza.Vale poi la pena ricordare l’interpretazione data di Vincent Lauria, giovane giocatore di biliardo coprotagonista in Il Colore dei Soldi, film del 1986 di Martin Scorsese che vede come protagonista Paul Newman, premiato con l’Oscar per la sua interpretazione di Edward Felson. Questi è un vecchio giocatore di biliardo che, vedendo giocare Vincent, decide di prenderlo sotto la sua ala protettrice: i rapporti tra i due, tra alti e bassi, culminano in una sfida non ufficiale. Proprio questa rappresenta l’epilogo del film, che si chiude sull’inizio della partita tra maestro e allievo con il protagonista che, qualsiasi si rivelerà essere l’esito, non può che essere grato a Vincent per aver riacceso in lui la passione per il biliardo. La pellicola è una delle migliori interpretazioni di Tom Cruise in un ruolo di supporto e, come in tante altre circostanze, l’attore non si è avvalso di controfigure, realizzando da sé molti dei tiri mostrati.


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