Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Maggio 7th, 2017 | by Andrea Lupia
0Summary: Un seguito ben riuscito per Prometheus che svela altri retroscena oltre al consueto bagno di sangue.
Siamo andati a vedere il nuovo film di Ridley Scott, Alien: Covenant in anteprima e non siamo rimasti affatto delusi. La pellicola è ambientata nell’universo cinematografico di Alien ed è il secondo prequel dell’ormai leggendaria saga incentrata sui mortali Xenomorfi dopo Prometheus (2012). Ancora una volta seguiamo l’equipaggio di un’astronave, la Covenant, nelle profondità dello spazio. In seguito a quella che sembra una trasmissione umana, deviano dalla rotta per esplorare questo pianeta all’apparenza paradisiaco. Ma si accorgeranno ben presto di che terribile errore hanno commesso.
Nelle ben due ore di film, che però scorrono senza stancare lo spettatore, Alien: Covenant riesce a raccontare una storia ormai nota, che ha assunto i connotati di un vero e proprio sotto genere a parte, ma aggiungendo nuovo interessante materiale. L’equipaggio che compie scelte discutibili finendo poi per pentirsene, minacce inimmaginabili che sembrano inarrestabili, veri e propri mostri che sembrano usciti da un incubo, sono tutti ingredienti di base di un film di Alien che si rispetti. Ma, da Prometheus in poi, l’azione classica (la mattanza della quasi totalità dei protagonisti) è stata affiancata da uno sguardo più ampio nella direzione dell’universo in cui questa azione si svolge. Cosa sono gli Xenomorfi? Da dove vengono? Chi li ha creati e perché? Sono tutte domande che per anni hanno stuzzicato la fantasia degli spettatori e che ora, nella serie di prequel in questione, stanno trovando via via una risposta.
Il film, pur non essendo perfetto, è davvero bello e sebbene manchi un po’ dell’atmosfera di Prometheus, trovo che funzioni meglio rispetto al predecessore. Alcune delle lacune della sceneggiatura di Prometheus che hanno fatto discutere, qui sono quasi assenti. La trama funziona, nonostante si possano sempre sostenere valide argomentazioni riguardo le leggerezze degli equipaggi di ogni singolo film della saga. Il comparto tecnico è come sempre ai massimi livelli, sebbene qua e la il digitale, pur rimanendo ottimo, abbia lasciato la sensazione di possibili migliorie. Ma tant’è. Il cast ha svolto un ottimo lavoro, con una menzione speciale per Michael Fassbender che addirittura ricopre più di un ruolo e lo fa in maniera misurata e mai fuori luogo. Ottimo anche il lavoro di Katherine Waterston, Billy Crudup e Danny McBride.
Alien: Covenant è un buon film di fantascienza, che pur mantenendo le caratteristiche fondamentali della saga, contribuisce ad allargarne gli orizzonti e a svelarne i retroscena. Non intendo farvi alcuno spoiler sulla trama, ma è giusto che sappiate che avrete modo di scoprire la vera origine degli Xenomorfi come noi li conosciamo e che questa rivelazione sarà sorprendente rispetto all’idea che ci eravamo fatti sul rapporto fra la misteriosa razza degli Ingegneri e i mostruosi, inarrestabili alieni dal sangue corrosivo. La cosa che però mi spinge a consigliarvi di vedere questo film (e di concedervelo al cinema) più di tutto il resto, è il tema del rapporto fra creatore e creatura, iniziato molto bene in Prometheus e continuato anche meglio in questo Alien: Covenant. Nei cinema dall’11 maggio, per la regia di Ridley Scott con Michael Fassbender, Katherine Waterston, James Franco, Noomi Rapace, Guy Pearce, Carmen Ejogo, Billy Crudup, Danny McBride, Demian Bichir, Jussie Smollett, Amy Seimetz, Uli Latukefu, Andrew Crawford, Nathaniel Dean.