Video Hai paura del buio

Published on Aprile 20th, 2011 | by sally

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Hai Paura del buio: Massimo Coppola parla delle musiche del film

Hai paura del buio” è un film di Massimo Coppola, che segna l’esordio in sala di Erica Fontana, affiancata da Alexandra Pirici. Già passato per la Mostra del Cinema di Venezia, il film sarà nelle sale italiane il prossimo 6 maggio, ma intanto oggi abbiamo una nuova clip da mostrarvi.

Hai paura del buio

Hai paura del buio

Bucarest è una metropoli molto diversa da come la si immagina, così come Eva, vent’anni, dolce e orgogliosa come un’eroina della nouvelle vague, è molto diversa dall’idea che abbiamo delle “immigrate” rumene. Eva esce dalla fabbrica per l’ultima volta – non le hanno rinnovato il contratto – e decide che è giunto il tempo di partire. La sua meta è Melfi, sperduto paese dell’entroterra meridionale italiano, noto per l’enorme insediamento della FIAT che, come uno spazio ritagliato da un altro tempo e un altro mondo, seziona i campi neri, definendo con essi una cicatrice aperta tra la civiltà contadina e quella postindustriale. Trovata ospitalità da Anna, una sua coetanea che lavora alla FIAT, Eva inizia a seguire un gruppetto di donne, poi tra queste ne sceglie due, infine una sola. Eva diviene la sua ombra, ne spia ogni movimento, ne conosce alla perfezione abitudini e occupazioni. Eva decide che è tempo di affrontare la sua preda in un faccia a faccia drammatico, un gioco al gatto e al topo in cui Eva è torturatore spietato e vittima inerme al tempo stesso. Eva e Anna sono finalmente vicine, finalmente libere; ma se Eva ha compiuto il suo percorso, quello di Anna è solo all’inizio… Nel cast troviamo Erica Fontana, Antonella Attili, Alfio Sorbello, Manrico Giammarota, Lia Bugnar, Andra Bolea, Marcello Mazzarella, Angela Goodwin. Ecco a voi il trailer e le immagini, buona visione! Il regista ha parlato della colonna sonora del film, ecco come Eva si “imbatte” nelle musiche:

Nei miei documentari non ho mai usato musiche di sottofondo, preferendo attingere al panorama sonoro della presa diretta – o al limite accendendo una radio locale durante le riprese. Spesso le musiche raccolte in presa diretta sono state poi tagliate, frammentate, riproposte nello stesso documentario ma mai una volta se ne è aggiunta una non raccolta in presa diretta.  Quando ho iniziato a scrivere questo film mi sono posto il problema di come quel tipo di atteggiamento potesse applicarsi al film. L’idea che mi è venuta – un piccolo trucchetto per mantenere un vincolo diegetico – è stato quello di far sì che Eva, la protagonista, si “imbattesse” nelle musiche del film. Salita su un taxi trova un i-pod ed è da quell’i-pod  (eccettuate le scene in cui la musica è davvero diegetica come le scene nei club, con la televisione, con un giradischi acceso) – che vengono tutte le musiche del film.  Superato il problema per così dire teorico occorreva decidere su cosa ci fosse dentro l’i-pod. Mi piaceva l’idea che ci fosse musica di un solo artista – sia perché tendo all’economia espressiva sia perché volevo trovare la cosa giusta per il tono del film. I Joy Division sono una delle mie band preferite, non solo perché amo la loro musica e il modo in cui la facevano ma anche per il valore simbolico e culturale di una band che è l’essenza stessa del post-punk, del “disagio dell’uomo nella società post-industriale”, della normalità geniale – o sregolata normalità – del suo genio fondatore Ian Curtis: impiegato dedito e sincero ai servizi sociali e grande, immensa rockstar.

Vi lasciamo ad una nuova clip, buona visione!

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