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Published on Dicembre 22nd, 2011 | by alessandro ludovisi

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“Mission: Impossible – Protocollo Fantasma”: la recensione

“Mission: Impossible – Protocollo Fantasma”: la recensione alessandro ludovisi
Voto CineZapping

Summary:

3.85

Film Grandioso


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Giunto al quarto episodio “Mission Impossible Protocollo Fantasma” preferisce agire  su un terreno specifico, quello del cinema d’azione e delle sane scazzottate, prediligendo uno stile asciutto con poche armi e spericolate acrobazie tra la Russia, Dubai e l’India. Poco spazio alla burocrazia, le azione sono guidate da Ethan Hunt “costretto” a fidarsi di un team improvvisato per sventare una pericolosa minaccia nucleare.

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Katie Holmes e Tom Cruise | © Andrew H. Walker / Getty Images

Il film

Gli agenti della IMF Jane Carter (Paula Patton), Trevor Hanaway (Josh Holloway) e Benji Dunn (Simon Pegg) sono impegnati nella ricerca di un corriere che trasporta alcuni codici necessari per un lancio nucleare. La “missione impossibile” fallisce e i codici finiranno nelle mani dell’assassina professionista Sabine Moreau (Léa Seydoux).  Ventiquattro ore dopo, in un carcere moscovita, Ethan Hunt è protagonista di una rocambolesca fuga con Dean Martin come sottofondo musicale. L’evasione è favorita dal governo statunitense spaventato dalla possibilità che i codici finiscano nella mani di una persona il cui nome in codice è Cobalt. Per reperire informazioni sul terrorista nucleare, Hunt e la sua “nuova squadra” irrompono nel Cremlino dove saranno spettatori di una spaventosa esplosione (opera di Cobalt) che porterà il Presidente ad avviare il “Protocollo Fantasma”, una scelta estrema che consiste nello scioglimento della Impossible Mission Force con i suoi agenti esautorati e costretti ad agire senza appoggio, senza copertura e senza il sostegno delle apparecchiature ipertecnologiche che hanno reso famosa l’agenzia.

Giudizio

Alta tensione. è quella che si respira nei 132 minuti di “Mission Impossible  Protocollo Fantasma”, quarto episodio delle avventure delle IMF, sezione segreta della Cia che impegna i migliori uomini per missioni delicate  e pericolose. Sono passati quindici anni dal primo episodio targato Brian De Palma ma la saga non sembra sentire il peso degli anni, merito di un continuo ricambio nella regia (De Palma, Woo, Abrams) che ha permesso costanti innovazioni stilistiche come quelle portate da Brad Bird, regista di “Protocollo Fantasma”. Sono del regista statunitense alcuni degli espedienti più riusciti del film, come le lenti a contatto utilizzabili come videocamera, o lo spericolato inseguimento per le strade di Dubai durante una devastante tempesta di sabbia. Rispetto ai primi tre capitoli, “Protocollo Fantasma” mostra una notevole crescita  grazie alle scelte della sceneggiatura, più metodica e precisa rispetto al passato, anche se non convince del tutto la decisione di voler puntare su una minaccia nucleare (cinematograficamente “logora”) come motore trainante della storia.   Nel complesso “Mission: Impossible – Protocollo Fantasma” non delude, però, le aspettative anche grazie alle brillanti location, dalla prigione da cui evade Hunt (per l’occasione è stato utilizzato il carcere Mladá Boleslav di Praga) all’imponente Burj Khalifa (l’edificio più alto del mondo con 828 metri) di Dubai per concludere con le esotiche atmosfere indiane di Mumbai. Il giro del mondo, essenziale per uno spy movie, viene arricchito dalle imprese estreme di Ethan Hunt alias Tom Cruise vero Stanislavskij del pericolo che rinuncia allo stuntman anche per la scalata al gigantesco Burj, in una delle scene più riuscite del film con l’attore equipaggiato con una pesante imbracatura collegata ad un sistema di cavi attaccati a dei “punti di attracco”. Fondamentale è stato l’apporto del veterano scalatore Dave Schulz già collaboratore per film come “Cliffhanger” e “Vertical Limit”. Oltre alle consueti doti fisiche, Cruise  ha dimostrato di saper giocare con il suo personaggio, meno supereroe rispetto ai precedenti film, meno superuomo stile Jack Bauer ma più umano e autoironico, forse già pronto per ereditare il comando della IMF. Non sfigurano gli altri membri del cast, tra cui Jeremy Renner (protagonista di “The Hurt Locker”) nei panni di un’analista dall’oscuro passato, Simon Pegg (“Le avventure di Tin Tin”) e la sensuale  Paula Patton (“Déjà Vu – Corsa contro il tempo”)

Commenti finali

“Mission Impossible – Protocollo Fantasma” sbarcherà nelle sale il 27 gennaio e sarà un appuntamento da non perdere per i fan. Ma non solo, il film è godibile sotto diversi punti di vista a cominciare dalla evasione iniziale a suon di musica anni cinquanta, per proseguire con la suggestiva esplosione della Piazza Rossa e del Cremlino in un  continuo di inseguimenti ad alta velocità e infinite scazzottate. Una pellicola ben diretta e ben recitata che ha l’unica pecca nella sceneggiatura poco credibile nella rappresentazione – non originale – della minaccia nucleare.

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