
Durante una diretta di Camper c'è stata una gaffe - Fb@Rai-cinezapping
Durante un collegamento da Albenga, un cuoco toscano pronuncia una frase infelice su Prato: imbarazzo in diretta, Peppone costretto a interrompere il collegamento.
È bastato un attimo, una frase di troppo, per trasformare una tranquilla diretta di Rai 1 in un momento di puro imbarazzo. La trasmissione “Camper”, uno dei punti fermi del palinsesto estivo della rete ammiraglia, lo scorso lunedì 4 agosto è stato il protagonista di un episodio inaspettato e un pò scomodo, che ha costretto il conduttore Giuseppe “Peppone” Calabrese a correre ai ripari.
Il programma, che accompagna i telespettatori in un viaggio tra sapori, tradizioni e angoli d’Italia da scoprire, ha come consuetudine di accostare le diverse località del Belpaese. Proprio durante uno di questi momenti, il clima disteso e familiare che da sempre contraddistingue Camper ha subito una brusca virata. L’inviato Marco Di Buono, volto noto al pubblico anche per la sua esperienza a Lo Zecchino d’Oro, si trovava ad Albenga, in Liguria per raccontare la preparazione del pesto locale insieme a un cuoco toscano trapiantato nella zona.
Tutto sembrava procedere nel migliore dei modi: risate, curiosità culinarie, qualche canzone con gli alpini in piazza. Ma mentre si parlava del percorso personale e professionale del cuoco, una battuta fuori luogo ha rotto l’incantesimo della diretta, lasciando senza parole lo studio e il pubblico da casa.
Il dettaglio aggiunto dall’ospite
Durante il dialogo con l’ospite, Marco Di Buono ha chiesto come mai avesse deciso di trasferirsi da Prato ad Albenga. Fino a quel momento, nulla di strano: il cuoco ha parlato del fascino del territorio e delle opportunità lavorative: “Perché mi piaceva proprio Albenga… poi per lavoro mi sono innamorato di questo posto e mi sono fermato qua”.

Ma poi, con un sorriso e una battuta inaspettata, ha aggiunto: “Anche perché a Prato ci sono troppi cinesi”. Una frase che, pur forse detta con leggerezza e tono scherzoso, ha immediatamente sollevato un’ondata di disagio. Di fronte a quell’uscita, Di Buono ha reagito con prontezza e sangue freddo, cercando subito di alleggerire l’atmosfera e ribaltare la narrazione: “No, ma dai! Quella è una meraviglia, è la nostra interculturalità”, ha risposto, tentando di ridare dignità al contesto multiculturale di Prato, città simbolo della convivenza tra culture e comunità diverse.
Ma il tentativo di smorzare il momento non è bastato. Dallo studio, Peppone ha compreso che era il caso di intervenire rapidamente. Con tono deciso ma garbato, ha tagliato il collegamento, salutando l’inviato e spostando subito l’attenzione altrove. Il gesto ha detto molto più di mille parole: evitare di dare ulteriore spazio a una frase potenzialmente offensiva, e allo stesso tempo riportare la trasmissione in carreggiata.
Il pubblico, come spesso accade, si è diviso. C’è chi ha apprezzato la prontezza del conduttore e chi ha criticato la superficialità dell’ospite. Resta però una lezione chiara: anche nei contesti più leggeri e informali, la diretta televisiva non perdona. E certe parole, seppur pronunciate senza malizia, possono scatenare conseguenze inaspettate.