Dalla gavetta a Los Angeles al debutto da regista, Brando De Sica ha costruito una carriera tutta sua, senza nascondersi dietro il celebre cognome di famiglia
Di figli d’arte nel panorama cinematografico ce ne sono molti, ma pochi forse rappresentano una stirpe di tanto prestigio come Brando De Sica. Figlio di Christian De Sica e Silvia Verdone, Brando è cresciuto a pane e cinema, grazie ad entrambi i genitori che portano a loro volta cognomi importanti, vivono, e nel caso di Christian, “la fanno anche”, fin dalla nascita la settima arte, grazie ai loro padri che di quest’arte, hanno e stanno facendo la storia.
La curiosità nei suoi confronti cresce naturalmente, anche perché somiglia al padre in maniera sorprendente: stesso sorriso, stesso portamento e quella familiarità con il set che sembra scorrere nel sangue. In tutto questo, c’è da dire, che Brando De Sica rappresenta un caso particolare: il cognome illustre non lo definisce, ma accompagna un percorso personale fatto di scelte, studi e sperimentazioni.
Nonostante l’eredità pesante di due nomi così importanti nel cinema italiano, Brando ha sempre scelto di camminare con le proprie gambe. Dopo un’infanzia tra set cinematografici e produzioni televisive, ha deciso di spostarsi dall’altra parte dell’oceano, affrontando un’esperienza formativa negli Stati Uniti che avrebbe definito il suo approccio al cinema. La sua storia, tra gavetta e sperimentazioni creative, mostra quanto la passione e la dedizione possano rendere un talento naturale ancora più solido.
Gli inizi e la formazione americana
Oggi Brando è 42enne e ha alle spalle una carriera variegata: attore, regista e sceneggiatore. La sua filmografia non si limita ai ruoli davanti alla macchina da presa, ma comprende anche cortometraggi, spot internazionali e, più recentemente, il suo esordio come regista di lungometraggio con Mimì – Il principe delle tenebre, una produzione italiana dal sapore dark e contemporaneo. “La storia mi è venuta fuori dal cuore quasi a livello inconscio, un po’ come tutti i miei progetti. Il tema dominante è la ricerca dell’identità, comune a tanti ragazzi ma non solo: anch’io, come regista, cerco il mio posto nel mondo” ha dichiarato a Il Messaggero.

*Brando De Sica ha costruito la sua carriera nel cinema tra gavetta e studi a Los Angeles – Ig@brandodesica-cinezapping
Brando De Sica è nato a Roma il 10 marzo 1983, in una famiglia che non ha bisogno di presentazioni: Brando cresce con la sorella minore Maria Rosa e in contatto con un mondo cinematografico fatto di grandi nomi. Vittorio De Sica, Mario Verdone e Carlo Verdone fanno parte del suo albero genealogico, che dire di più?
Dopo alcune apparizioni da bambino in film come Anni ’90 – Parte II (1993) e la serie di successi con Carlo Vanzina, Brando decide di investire sulla propria formazione. Si trasferisce a Los Angeles, dove frequenta la School of Cinematic Arts dell’Università della California del Sud (USC). Laureatosi con il massimo dei voti in regia, riceve personalmente il diploma dalle mani di Clint Eastwood, un’esperienza che segna profondamente la sua visione del cinema.
Rientrato in Italia, Brando inizia a costruire la sua carriera da regista e sceneggiatore. Collabora come aiuto regista con maestri come Pupi Avati e Matteo Garrone, girando cortometraggi, spot internazionali e video musicali. Tra i suoi primi lavori, La donna giusta (2012) e L’errore (2014), quest’ultimo premiato al Festival di Cannes e candidato al David di Donatello, dimostrano una sensibilità narrativa fuori dal comune.
La sua esperienza comprende anche il mondo pubblicitario e fashion: dirige spot per Michael Kors legati al film 007 – No Time To Die, lavorando con star come Bella Hadid e Naomie Harris. Questi progetti, apparentemente lontani dal cinema d’autore italiano, gli consentono di affinare tecniche di regia e gestione del set, e di costruire una visione del cinema che unisce tradizione e modernità.
Oltre alla regia, Brando ha mantenuto una carriera da attore e sceneggiatore. Ha partecipato a produzioni televisive come Compagni di scuola (2001) e Attenti a quei tre (2004), sempre con ruoli che gli permettono di crescere artisticamente. Nel cinema, ha collaborato con il padre Christian in film come Parlami di me (2008), Amici come prima (2018) e Sono solo fantasmi (2019), con il duplice ruolo di regista e co-regista, senza mai limitarsi a una semplice apparizione da “figlio di”.
Oggi Brando De Sica vive tra la pratica artistica e le discipline formative come meditazione e yoga. Pur essendo il discendente di due icone del cinema italiano, ha sempre sottolineato l’importanza di definire il proprio valore in maniera indipendente.

 Chi è il figlio di Christian De Sica? - Ig@christiandesica35official-cinezapping
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