
Rai, incidente quasi mortale - cinezapping.com
Un viaggio in Messico, uno schianto devastante e anni di operazioni per rimettere insieme un volto segnato nel profondo, mentre il legame con la famiglia diventava la forza per ricominciare.
Ospite di Verissimo, Gabriella Carlucci ha ripercorso uno dei momenti più duri della sua vita: l’incidente in Messico che l’ha segnata nel profondo. Con lei anche i ricordi del legame con le sorelle Milly e Anna e l’amore per il marito Marco e il figlio Matteo. Nel salotto di Silvia Toffanin, Gabriella si è aperta senza filtri, portando davanti alle telecamere una storia personale fatta di dolore, coraggio e famiglia. Una chiacchierata intensa, dove tra una pausa e l’altra, è riaffiorato tutto quello che, negli anni, ha contribuito a definirla.
Quando un camion cambiò tutto: l’incidente a 21 anni
Aveva appena 21 anni Gabriella Carlucci quando la sua vita ha preso una piega drammatica. In Messico, in vacanza con il fidanzato, è bastato un attimo. “Ci è venuto addosso un camion”, racconta, senza girarci troppo intorno. Lui, il fidanzato, è morto sul colpo. Lei si è risvegliata dieci giorni dopo, sola in un ospedale di Città del Messico, senza che la famiglia sapesse dove fosse. “I miei erano in Italia, le mie sorelle a Los Angeles. Non sapevano dove fossi. Quando mi sono svegliata ho preso il telefono e ho chiamato Anna e Milly. Anna mi ha detto: lascia tutto e vieni qui da noi”, ricorda Gabriella. Le ferite fisiche erano pesantissime. “Mi si era rotta l’orbita destra, il naso distrutto, il nervo facciale lesionato. Ero completamente sfigurata”, ha raccontato. I medici riuscirono a sistemare quello che potevano, ma per ricostruire il naso ci vollero anni e un pezzo della sua costola. “Ci ho messo cinque, sei anni. Il nervo facciale era la cosa più complicata, la faccia era asimmetrica, ci sono voluti altri tre interventi”, ha spiegato. Un racconto crudo, senza retorica. Fatto di pause, sguardi bassi e quel peso che, dopo quarant’anni, si sente ancora nelle parole.

Se c’è una cosa che l’incidente ha rafforzato è il legame tra Gabriella e le sorelle Milly e Anna. “Chi non litiga da piccoli?”, dice sorridendo. “Io e Anna litigavamo sempre, era la mia vittima preferita”. Ma oggi, quel rapporto ha un valore che va oltre qualsiasi dissapore. “Se penso a un amore che non cambia mai, penso alle mie sorelle”, ha detto. Da quando i genitori sono scomparsi, ormai dieci anni fa, l’unione tra loro è diventata ancora più forte. “I nostri genitori sono sempre con noi”, ha raccontato con una naturalezza che non ha bisogno di spiegazioni. Nonostante le vite piene, gli impegni, le città diverse, Gabriella, Milly e Anna si ritagliano sempre uno spazio per ritrovarsi. “Ogni occasione è buona per stare insieme”, ha detto, come se fosse la cosa più normale del mondo. E forse lo è davvero.
Il sostegno del marito Marco e il futuro di Matteo
A fianco di Gabriella da quasi trent’anni c’è Marco Catelli, avvocato. “Mi ha sempre sostenuta. Mai una volta ha cercato di cambiarmi, come invece hanno fatto altri”, ha raccontato. Un amore discreto, senza bisogno di troppe parole, costruito giorno per giorno. Dal loro matrimonio è nato Matteo, che oggi ha una laurea in legge come il padre, ma ha deciso di seguire un’altra strada. “Non vuole fare l’avvocato. Ha fondato una società di produzione, gli piace stare dietro le quinte”, ha detto Gabriella, orgogliosa ma senza esagerare. “Un po’ l’ho influenzato“, ha ammesso. “Lo portavo sempre a vedere i programmi di Milly, non a caso gli piace quel mondo lì”. Un racconto asciutto, senza toni trionfalistici, che restituisce la fotografia di una donna che ha conosciuto il dolore, ma non si è mai fermata. E che oggi, più che mai, sa da dove viene e dove vuole stare.